Oggi ti consiglio… “Il Canto di Natale”

Per queste vacanze di Natale, voglio consigliarvi una delle più belle tra le storie scritte da Charles Dickens: “Il Canto di Natale”. 

Questo racconto, a tema natalizio e così celebre da aver ispirato film e spettacoli teatrali, ha come protagonista l’avaro e vecchio Ebenezer Scrooge, un uomo d’affari, egoista ed ingrato alla vita, che si rifiuta di celebrare il Natale. Ritiene, infatti, che tale giorno sia come tutti gli altri, anzi, peggiore perché da lui considerato inutile dal punto di vista della produttività e del profitto. 

Come ogni anno, il vecchio avaro pensa solo al suo denaro e ai suoi affari, trascurando i suoi parenti, dimenticandosi del suo amico Marley, morto da sette anni, ed ignorando le persone sofferenti e bisognose. Dopo aver trascorso un’altra giornata nella quale l’avarizia, la scortesia ed il cinismo predominano, Scrooge incontra i tre fantasmi del Natale: passato, presente e futuro. 

I tre accompagneranno Scrooge nel suo viaggio attraverso i diversi momenti della sua vita, così che possa realizzare quanto male si stesse comportando e quante cose si stesse perdendo, portandolo a pentirsi una volta e per tutte della sua mancanza di gentilezza e di umanità e a cambiare, definitivamente.  

L’essere spettatore della sua vita e riviverne i momenti salienti offre a Scrooge l’opportunità di comprendere come l’inaridimento della sua anima ed i suoi atteggiamenti scortesi abbiano causato solo tristezza e odio. Alla fine, quindi, Scrooge realizza che l’unico modo di salvarsi è pentirsi e cercare di rimediare ai suoi innumerevoli errori.

Attraverso questa magica storia, Dickens sottolinea come il miglior modo per affrontare e superare i mali sociali sia proprio la rinascita morale dell’individuo.

Infatti, nonostante spesso l’alternativa più semplice sia pensare solamente a noi stessi e focalizzarsi unicamente sui nostri interessi e sulle nostre ambizioni, non bisognerebbe mai dimenticare di comportarsi in modo gentile ed altruista nei confronti degli altri, specialmente delle persone che ne hanno più bisogno. 

Una lezione, questa, che nessuno dovrebbe mai dimenticare ma che tendiamo, purtroppo, a dare spesso per scontato. 

Fortunatamente, ci ha pensato Charles Dickens, con la sua splendida storia, a ricordarcelo. 

Maria Sofia Falco