Emergenza Coronavirus: il parere di Paolo Falco

di Michele Di Sarno. –

Emergenza Covid-19 in Italia: ne abbiamo parlato con il Dottor Paolo Falco, chirurgo designato per il coordinamento del day surgery all’ospedale Capilupi, consigliere di minoranza della Città di Capri nonché assessore delegato alla sanità in carica fino al 2019.

Come viene percepito questo momento da lei e dalla sua categoria?

“Con molta preoccupazione ma anche con grande determinazione. Siamo preoccupati perché non c’è ancora una collaborazione sufficiente, in molti non c’è ancora la coscienza necessaria ad assumere i giusti comportamenti. In questo senso, sentiamo anche una forte responsabilità nel dare una mano a far capire soprattutto quali sono le cose da evitare”.

Quali sono i principali accorgimenti da osservare necessariamente in questo periodo?

“L’auto-isolamento in caso di provenienza dalle zone rosse ma anche in caso di rientri da viaggi da qualsiasi parte del mondo: i contatti negli aeroporti possono portare ad una maggiore possibilità di infezione. Isolare in maniera costruttiva, ad esempio evitando di portare i nipoti dai nonni, in quanto gli anziani sono persone fragili al pari di soggetti immunodepressi, chemioterapici o che hanno patologie importanti di tipo respiratorio o cardiologico. Bisogna comunque stare vicino a queste persone con tutti i mezzi di comunicazione a disposizione, magari portandogli la spesa purché si riducano al minimo i contatti personali. Poi ricordo sempre di lavarsi le mani spesso, di restare a casa se si hanno sintomi febbrili e di non recarsi mai al Pronto Soccorso. Piuttosto, in caso di necessità, contattare il medico curante, i numeri indicati sul sito del Ministero della Salute o quelli delle forze dell’ordine”.

Perché, secondo lei, gli italiani sono stati inizialmente restii ad adeguarsi alle nuove misure di sicurezza?

“Perché siamo un popolo senza regole, fatto di troppi presuntuosi e di tuttologi. In Cina hanno fermato l’epidemia grazie ad un mese di rigore assoluto: non che si debbano applicare misure estreme anche in Italia, ma le regole vanno rispettate”.

Quando tutto questo sarà finito, che cosa avremo imparato?

“Speriamo che la lezione resti. Dobbiamo imparare che l’essere umano è fragile, l’abbiamo un po’ dimenticato. E dobbiamo ricordare che per una società sostenibile bisogna sentirsi più responsabili: abbiamo purtroppo dimostrato di non avere la capacità di auto-isolarci e di non porci neanche il problema di farlo, solo perché non ci viene imposto. Inoltre, dobbiamo avere fiducia nelle Istituzioni e nei professionisti, evitando il fai-da-te”.

Infine, un messaggio per tutti gli isolani.

“L’appello è quello che vale per tutti: non bisogna avere paura perché per la maggior parte dei casi l’effetto del virus passerà senza nemmeno sfiorarci. È necessario però fare questo sacrificio che, peraltro, vede Capri favorita in quanto ci sono molti posti poco affollati. Perciò, tuteliamo tutti insieme le persone più fragili e atteniamoci alle regole: solo così l’emergenza passerà e il contraccolpo economico sarà minore, perché per quanto Capri sia un posto un po’ più bello degli altri, queste pandemie non risparmiano nessuno. Non diamo nulla per scontato”.