Presente e futuro del Capilupi

di Ugo Canfora.  –

Ospedale Capilupi, inizia il nuovo decennio fra vecchie criticità e segnali di ripresa.

Parola d’ordine: mantenere alta l’attenzione sul nosocomio caprese e sulla situazione della sanità sull’isola di Capri. In attesa di un sostanziale “salto di qualità” nella gestione delle emergenze, come il trasferimento degli ammalati a terraferma, si può tracciare un bilancio dell’anno appena passato dove si sono viste alcune novità. A parlarne è il dottor Paolo Falco, designato per il coordinamento del day surgery dell’ospedale Capilupi, assessore delegato alla sanità dal 2014 al 2019 ed oggi consigliere di minoranza che spiega: “Da gennaio 2019, data della riapertura della sala operatoria dell’ospedale c’è stata la ripresa dell’attività chirurgica che ad oggi conta circa 250 interventi di media e piccola entità. Non bisogna inoltre dimenticare

che sempre nel corso dello scorso anno – continua Falco – abbiamo avuto la riapertura di vari ambulatori e dei servizi di radiologia ed ecografia. Dal punto di vista politico invece, abbiamo ottenuto insieme ad Ischia e Procida una delibera della Giunta Regionale, la 427/17 che garantisce una serie di impegni e interventi a favore delle isole del Golfo e fu sottoscritta da tutti i sindaci e dal presidente De Luca”.

Un grido d’aiuto per l’ospedale, l’ennesimo, giunge dal Comitato Civico Art. 32. Il presidente Concetta Spatola in un post sui social attacca: “La situazione dell’ospedale non è cambiata. Lasciamo perdere le chiacchiere di lavori, elipista, ambulanze e compagnia cantante, notizie positive serie non ve ne sono”. Il comitato ha tenuto un incontro pubblico il 13 febbraio nella Sala Pollio al quale è stata invitata tutta la popolazione isolana, senza divisioni. Attenzione, dunque, sempre alta ed è anche questo il senso dell’appello che il consigliere Paolo Falco vuole rivolgere alla popolazione: “Un fattore importante che mi lascia sperare è il fatto che si siano risvegliate tante coscienze sopite. Ora spesso si assiste a personalizzazioni del problema e a proposte spesso irrealizzabili per motivi tecnici o economico-logistici – avverte Falcol’appello è di non abbassare la guardia e di chiedere alle amministrazioni che l’attenzione della Regione e delle Istituzioni resti sempre alta per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria nelle zone insulari che soffrono gravi disagi peculiari per l’isolamento territoriale e le condizioni meteo spesso difficili”.