I fogli nel cassetto #13: Luigi e il senso della “rete”

di Ugo Canfora. –

Spesso gli edifici pubblici sono intitolati alla memoria di personaggi storici, artisti, scienziati, altre volte, portano il nome di persone che hanno lasciato un’impronta indelebile nella loro comunità di appartenenza, magari sono sconosciute ai più giovani. A loro voglio raccontare chi è Luigi Pollio, al quale è stata dedicata la sala multimediale della Città di Capri.

Luigi tanti anni fa aveva una visione per quel luogo: un ufficio condiviso, una “banca del tempo”, dove ognuno avrebbe potuto mettere a disposizione le sue competenze e know-how. Non a caso un luogo all’avanguardia, perché Luigi era un innovatore. Forse non tutti sanno o ricordano che agli albori di Internet, “connettersi” non era così facile. Figuriamoci interagire e pubblicare propri contenuti. Le difficoltà tecniche erano un filtro che tagliava molti fuori dalla rete. Bei tempi. Luigi, in prima linea, fu un pioniere. Mentre l’utente medio faticava a mandare una e-mail, lui creava i primi siti, forum, chat. Quando non esistevano i social, ma solo le prime rudimentali chat testuali, si era formata una comunità virtuale caprese, e Luigi ne era uno dei promotori e fondatori. Cose scontate al giorno d’oggi, fantascienza al tempo. Ricordo che attorno a questa community creò una pagina sulla quale gli utenti potevano postare la propria “foto profilo” con una descrizione di sé. Ed era anche possibile lasciarsi dei messaggi. Vi ricorda qualcosa?

Luigi inoltre fu uno dei primi a trasformare questa passione in un’impresa di successo aiutando aziende e privati a lanciarsi nel mondo del web. Luigi non era solo questo, era l’amico di tutti, nell’accezione più cristallina che esista, un catalizzatore, generoso, concreto, esilarante e mai banale o volgare. Attivo nel sociale, organizzava feste, carnevali, cacce al tesoro. Senza nessuno scopo se non l’amore per le connessioni umane. Ma per ognuno era qualcosa di diverso: a testimonianza di ciò i ricordi e le foto che affollano i “diari” social delle persone che lo hanno amato. Per me sarà sempre il mio compagno di marachelle alle elementari ed il mio amico a cui mi accomunava la passione per la tecnologia, gli enigmi e le serie tv ingarbugliate. Ed il mio primo direttore.

Infatti, sempre alle elementari, iniziò a scrivere il suo “giornalino” e ben presto coinvolse tutta la classe, con il nostro caro e indimenticabile maestro La Malfa sempre pronto ad assecondare le nostre idee un po’ strampalate ma creative. Per ogni numero era Luigi a ricopiare tutto sui fogli perché, e scommetto che lo ricordano ancora tutti i compagni di classe, lui era quello che scriveva veloce, almeno tre volte di più di noi. Veloce da lasciarci a bocca aperta ed a dire il vero con una grafia a tratti incomprensibile, esattamente come il destino che ha voluto che si allontanasse troppo presto da noi.