Estate 2021: il silenzio non è più tollerabile – Il commento

di Guido Gargiulo

Dopo un sonno profondo quasi narcotizzato che durava da oltre cinque mesi, di recente l’isola sembra essersi destata all’improvviso forse per effetto di angoscianti sopravvenuti incubi e preoccupazioni; non ancora perfettamente lucidi si è ricominciato comunque a riparlare di turismo e di stagione turistica. Ci si accorge intanto di essere ancora in pandemia, con una campagna di vaccinazione in atto che appare come l’unica arma per ridarci fiducia in un futuro di ripresa e normalità; in un clima di incertezza, allarmati ci si chiede cosa fare; quando dare inizio alla nuova stagione e quindi riaprire le attività; con quali prospettive immediate e di medio termine; quanto durerà la stagione; quale tipo di clientela attendersi; quanti collaboratori assumere; come far fronte ad una serie di impegni economici pregressi e prossimi e così via. Ci si rende conto del tempo invernale colpevolmente trascorso nel silenzio e nell’inerzia al contrario di altre località turistiche che pur nell’evolversi inarrestabile dell’infezione, hanno cercato almeno di immaginare e attrezzarsi per una rapida ripartenza appena possibile (c’era tempo per dedicarsi almeno alla cura del territorio che oggi si presenta in uno stato di diffuso degrado); si immaginano interventi dell’ultimo momento pur sapendo che la maggior parte rimarrà senza seguito per la difficoltà di prepararli adeguatamente ed attuarli; ci si affida e convince della necessità di iniziative, opportune ma purtroppo di non facile attuazione, quali ad es. una immediata, estesa e puntuale campagna di vaccinazione locale; si avverte comunque la mancanza di una qualsiasi idea e progetto di sistema, comune e condiviso. Ci si chiede cosa hanno fatto quanti sono più direttamente e concretamente coinvolti: le Amministrazioni Comunali e con loro e per loro gli Assessorati al Turismo e le varie Associazioni di Categoria, nessuna esclusa; dagli albergatori, ai commercianti e ai pubblici esercizi; dai tassisti alle aziende di trasporto pubblico e privato, ai motoscafisti e ai battellieri, etc. E’ partita qualche settimana fa l’unica iniziativa che ha buone probabilità di essere concretizzata: “Safe Hospitality” di cui si è fatta promotrice l’Associazione Albergatori sostenendone peraltro, attraverso i propri Soci aderenti, il gravoso impegno economico. Come di consueto le altre categorie si sono ben guardate dal farsi finora coinvolgere nel progetto (meglio stare alla finestra senza impegno, godremo comunque degli eventuali benefici!). Da un mese a questa parte intanto l’isola è al centro di un vortice mediatico che non ha precedenti (Capri Covid free: uno slogan piuttosto che un argomento) e nel quale i protagonisti locali il più delle volte si lasciano andare a dichiarazioni imprudenti, incaute e contraddittorie. Ancora una volta si evidenzia la mancanza di un responsabile delle relazioni esterne dell’isola che in occasioni come queste, manifesti in modo razionale, univoco e coerente il pensiero comune. Nessun segno di vita da parte degli Assessorati al Turismo, specificamente deputati alle questioni in essere; non è purtroppo una novità, ma il silenzio, l’inconsistenza, la inadeguatezza, la inutilità non sono più tollerabili. L’opinione pubblica, infine, persiste in un silenzio che fa dubitare persino della sua effettiva esistenza.

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