Idee all’orizzonte #8: Smascherare le fake news

Questa settimana abbiamo deciso di ampliare il raggio della nostra rubrica, segnalandovi un servizio gratuito già esistente da molti anni e che, benché già abbastanza seguito, meriterebbe di crescere molto. Si tratta del sito web bufale.net che, come si può evincere dal nome, si occupa di verificare la veridicità delle notizie che circolano sui social.
La loro pagina Facebook è molto seguita e sta diventando un punto di riferimento per il fact-checking: ognuno di noi, quando vede che un amico condivide una notizia che ci suona strana, può andare a controllare se il sito l’ha già analizzata (Bufale.net appone dei “bollini” indicanti la veridicità o la falsità della notizia, ma anche titoli fuorvianti): in caso contrario, chiunque può sottoporre all’attenzione dello staff la notizia in questione e attenderne la verifica: lo si può fare anche tramite WhatsApp al numero +39 351 850 1148.

In questo periodo in cui la percezione collettiva potrebbe essere alterata dalle nuove condizioni di vita e dall’incertezza sul futuro, un servizio del genere può aiutare noi e chi è vicino a noi a non abbandonare il proprio senso critico e a non credere a tutto quello che legge in giro per il web, soprattutto sui social network, spazi virtuali in cui – anche grazie all’isolamento – trascorriamo molto più tempo rispetto a prima. Alcuni esempi di fake news circolate a proposito del Coronavirus? Non è vero, ad esempio, che il virus si neutralizza bevendo tisane bollenti o assumendo una certa vitamina; né è vero che il virus sia stato prodotto in laboratorio; così come non è vero – o quantomeno non è stato ancora accertato – che il virus muoia se esposto in ambienti con una temperatura superiore ai 27°C.

Come vedete, un punto di riferimento chiaro non è utile solo per far rinsavire i creduloni che condividono notizie palesemente false, ma si rivela anche uno strumento grazie al quale si possono fugare dubbi legittimi in merito a qualcosa di nuovo e totalmente inaspettato come questa pandemia.