Arco Naturale: privato o no?

di Claudia Catuogno. –

Ancora nessuna buona nuova sul fronte Arco Naturale e della strada vicinale che porta il suo nome. In molti ricorderanno quando nel 2018, sulle terrazze che conducono al famoso sito naturalistico isolano spuntarono dei cartelli con la scritta “proprietà privata”. La storia, però, parte da lontano. È il 2005 quando iniziano i tentativi di sbarrare la strada da parte dei padroni – la famiglia Robustelli – di un fondo terriero che contiene, oltre ad un piccolo buen retiro, la strada di accesso e le terrazze che sovrastano l’Arco Naturale, nonché uno storico sentiero che conduce alla Grotta del Fieno e si inerpica sul costone fino a raggiungere i quartieri di Tamborio e Moneta.

Dopo vari tentativi di risoluzione bonaria con diverse proposte per istituire percorsi alternativi a quelli storici, nel maggio 2014 il Comune di Capri interviene con un’ordinanza firmata dal dirigente dell’ufficio tecnico che intima la demolizione della recinzione apposta che impediva il passaggio di isolani e turisti. Inizia così la contesa. Da una parte i proprietari che rivendicano il diritto di possesso e chiedono tutela della privacy dalle centinaia di turisti che tutto l’anno affollano la zona; dall’altra la comunità che, inviperita, difende un pezzo della storia naturalistica dell’isola, dove, tra l’altro, negli anni scorsi, sono stati effettuati ingenti interventi di messa in sicurezza per scongiurare il pericolo di crolli ed il recupero dei belvedere per un’operazione costata oltre un milione di euro.

Nell’estate 2018, il Tar Campania ha annullato l’ordinanza comunale del 2014 portando alla ricomparsa dei cartelli che delimitano la proprietà privata, chiudendo l’accesso all’antico sentiero pur garantendo un varco per raggiungere l’Arco Naturale. La sentenza è stata impugnata davanti al Consiglio di Stato, evidenziando come l’ordinanza annullata riguardasse solo l’aspetto edilizio dell’opera, ovvero la palizzata, e non l’esistenza del passaggio sulla quale il Tar non avrebbe neanche giurisdizione. La lotta per liberare la zona dell’Arco Naturale dalle mani dei privati continuò contestando la sentenza del Tar e puntando ad un giudizio civile diretto per far valere l’esistenza di un passaggio pubblico e per la proprietà della terrazza superiore del sito naturalistico.
Oggi, in attesa della fissazione dell’udienza di merito, torniamo a ricordare quanto questa battaglia sia fondamentale per scongiurare la privatizzazione di un pezzo di Capri.