Una carta archeologica di Capri

di Ugo Canfora.

Capri palcoscenico d’eccezione per un importante convegno su “Archeologie Borboniche – La ricerca sull’antico a Capri e nelle province di Napoli e Terra del Lavoro”. L’evento, promosso e organizzato dall’associazione culturale Apragopolis Isola di Capri è stata un occasione di incontro e di studio per restituire visibilità a esplorazioni archeologiche, scavi, documenti e personaggi meno noti della cultura antiquaria campana sette-ottocentesca con un confronto tra tre località  della Campania borbonica: l’isola di Capri, Napoli e i Campi Flegrei  e Caserta e la Terra di Lavoro. La tre giorni di lavori è stata presentata a Napoli nel Complesso Monumentale dei Girolamini il 9 ottobre, e nei due giorni successivi il convegno vero e proprio si è tenuto a Capri nella Sala Luigi Pollio ed Anacapri nella Sala Cacace. Alla presenza di autorità e nomi di spicco del panorama archeologico italiano la prima giornata di lavori ha avuto come focus l’isola di Capri con l’introduzione del Direttore di Villa Jovis e Grotta Azzurra Amodio Marzocchella e gli interventi di Fabio Mangone, Carmen D’Anna ed Eduardo Federico e degli archeologi capresi Luca di Franco e Giancarlo Di Martino. Un excursus su interessanti tematiche della storia ed archeologia caprese, seguite dalle successive sessioni che hanno avuto come protagonisti Napoli e i Campi Flegrei e Caserta e la Terra del Lavoro. Un evento di grande rilievo quello organizzato da Apragopolis, che fra i suoi scopi principali ha la redazione di una carta archeologica di Capri. Un progetto che sarà portato avanti con specialisti topografi del CNR la cui realizzazione è prevista nell’arco di cinque anni, ed il convegno di Capri è il primo di una serie per illustrarne i progressi.