Dal punto di vista di… Don Nello D’Alessio
– Ugo Canfora –
Incontriamo Don Nello d’Alessio, 30 anni, viceparroco dell’isola. Una lunga e interessante chiacchierata fra citazioni di scrittori, registi e cantautori, nella quale da ogni parola traspare la passione e la determinazione nella sua missione ed il suo rigore teologico e di Fede.
“Sono nato nel 1989 a Piano di Sorrento – esordisce Don Nello prima ancora che gli porgiamo la prima domanda – da padre pescatore e madre casalinga. Ho frequentato un istituto tecnico a Castellammare. Durante quel periodo ho avuto la fortuna di avere insegnanti innamorati della loro materia, che mi hanno trasmesso la passione per le Lettere ed ho trovato in Parrocchia un punto di riferimento nel Parroco Don Arturo Aiello, oggi Vescovo di Avellino. Una guida importante che mi ha reso indipendente e conscio che un giorno avrei potuto guidare anche io. E con il fuoco nel sangue di un diciottenne, citando Erri de Luca, ho ‘considerato valore l’ipotesi che esista un Creatore’, una scommessa che poteva diventare tutto nella mia vita. Quindi è iniziato il cammino in Seminario, in chiesa a Castellammare e poi a Santa Maria La Carità, ex parrocchia del Parroco di Capri Don Carmine del Gaudio. E anche un’esperienza di più di un mese, bellissima, molto ‘tosta’ in Camerun, poi il Mese Ignaziano, un periodo di silenzio, per discernere”.
– E poi sei arrivato qui, a Capri. Qual è stato il primo impatto?
“Ero terrorizzato (dice sorridendo) dalla storia, dalla cultura di Capri, dalle decine di lingue che si ascoltavano in giro per strada. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata una frase di Silence di Scorsese, film sulla missione gesuita in Giappone definito ‘una palude, dove non riuscirai a fare crescere nulla’. In realtà avevo solo bisogno di trovare qualcosa da cui cominciare, una testa di ponte, non l’ho trovata subito, all’inizio ero un po’ sperduto”.
– Tra le tante cose ti sei dedicato ai giovani dell’isola, parliamone un po’.
“Sì, li faccio partecipi delle mie passioni, la natura, lo sport, la musica. Mi piace frequentare i loro luoghi, in primis la scuola, ho sempre sognato di insegnare, quindi ho iniziato a coinvolgere i ragazzi in attività di volontariato, progetti sociali, conferenze ed abbiamo anche creato un piccolo centro di ascolto, dove tutti sono i benvenuti per una chiacchierata. E poi le attività dell’Azione Cattolica, i campi scuola, le passeggiate, il trekking e i cammini con i ragazzi più grandi, da quello di Santiago di Compostela, un altro nel Gargano ed infine a Mont Saint Michel. Per quest’anno ho deciso invece di cambiare ed accompagnare i ragazzi in un’attività di volontariato, in un centro di assistenza per i senzatetto”.
– Qual è il tuo ricordo più bello che conservi di Capri fino ad oggi?
“Il più bel ricordo, si sa, è sempre l’ultimo in ordine cronologico: quest’anno ho seguito gli esami di maturità a fianco dei ragazzi. Un momento molto delicato e ovviamente di tensione. Alla fine le parole di gratitudine degli studenti e di una insegnante mi hanno veramente commosso”.
– C’è qualche aspetto di Capri che proprio non sopporti? Che ti fa perdere la pazienza?
“Io non sono molto paziente, comunque una cosa che veramente non mi piace, e sembra banale dirlo, è la cultura dell’apparenza. Io sono un fan di Savonarola, credo che un grande ‘Falò delle vanità’ potrebbe essere una svolta. Forse è tempo di iniziare una svolta etica”.
– Don Nello, grazie per questa chiacchierata, salutiamoci con un sogno nel cassetto.
“Ho tanti desideri e sogni, molti probabilmente non li realizzerò, intanto ora mi sto appassionando all’alpinismo – Don Nello dopo una piccola pausa aggiunge con determinazione – però il mio sogno nel cassetto è questo: invecchiare da prete. Non lo so se sarò santo, ma vorrei continuare sempre a credere in quello che ho promesso e farlo fino alla fine, magari con qualche compromesso, perché dobbiamo cercare il bene sommo attraverso il bene possibile. Sono nato in mare non in chiesa, ma il Signore mi ha affascinato e l’ho seguito perché ci ho creduto veramente e non vorrei mai rinunciare alle promesse fatte in giovinezza”.