Dal punto di vista di… Bruno Di Martino, decano degli arcieri capresi, istruttore della Arco Club Capri ASD.
È il momento della ripartenza per tanti sport, per alcuni è stata più semplice ma per altri, impropriamente chiamati sport minori, ci sono state le difficoltà maggiori. Uno di questi è il tiro con l’arco, che a Capri vede la presenza di appassionati ed atleti agonisti che fanno riferimento ad un’associazione che opera ormai da più di 20 anni. A raccontarci di più di questa affascinante disciplina, che richiede tecnica, concentrazione è il veterano Bruno Di Martino, ex presidente ed oggi istruttore della Arco Club Capri ASD.
D: Uno sport che molti non conoscono, dal grande potenziale agonistico e caratterizzato da socializzazione e fair play. Come è arrivato a Capri il tiro con l’arco?
R: Era il 1999, eravamo semplicemente un gruppo di amici che iniziò per divertimento. Tante persone si sono susseguite nel nostro percorso, e tra “pionieri” rimaniamo io, mia moglie Erminia e l’attuale segretaria dell’Associazione Maria Ruggiero.
D: Quali sono stati i primi passi ufficiali?
R: Ricordo che nel 2003 per la prima volta iscrivemmo qualche nostro atleta in gare agonistiche, a quel tempo sotto le insegne dell’ASD Arcieria Partenopea. Dopo questa prima fase abbiamo poi preso coraggio e ci siamo iscritti alla Fitarco con i nostri colori e portando orgogliosamente il nome di Capri nell’associazione.
D: È stato difficile?
R: Sì, per tanti punti di vista, sicuramente quello logistico, abbiamo avuto un incremento di iscritti e gli spazi per praticare erano pochi, al tempo utilizzavamo la palestra della IV Novembre, condividendo orari e spazi con tante altre associazioni. Poi il sindaco del tempo, Ciro Lembo, ci concesse l’utilizzo della struttura di San Costanzo dove sarebbe dovuto sorgere il centro sportivo. Quel grande corridoio per noi fu una manna dal cielo. Ci rimboccammo le maniche e lo sistemammo nel migliore dei modi, ed ancora oggi, dopo 15 anni, ce ne prendiamo cura e devo dire che tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite, ultime due quelle dei sindaci Giovanni De Martino e Marino Lembo, ci sono sempre state vicine.
D: Immagino che questa sia stata una svolta positiva e i sacrifici avranno portato anche a belle soddisfazioni. Giusto?
R: Certo, ricordo ancora la prima medaglia, nel 2006, il nostro atleta Giuliano Santarpia riuscì ad aggiudicarsi un argento ai Campionati Italiani di Reggio Emilia. Nello stesso anno iniziammo anche ad organizzare gare outdoor a Capri, ed io e mia moglie Erminia ottenemmo il brevetto di istruttori, lei per l’arco olimpico ed io per il compound e arco nudo. Tanti sacrifici, difficoltà nel reperire fondi e organizzare trasferte in tutta Italia, ma fra i tanti trofei e medaglie possiamo vantare anche 7 titoli italiani.
D: E poi la pandemia…
R: Già, pensa che l’ultima gara in campo nazionale l’abbiamo disputata a Reggio Emilia nel Febbraio 2020, pochi giorni dopo scoppiava la pandemia e si fermava tutto. Coni e Fitarco hanno ripreso le attività nel Gennaio 2021, noi però, vista la situazione sull’isola non ce la siamo sentita di ripartire con le attività indoor. Abbiamo puntato sul 3D, ma devo constatare che sull’isola c’è poco interesse per lo sport, a parte quelli più conosciuti come il calcio. È un peccato, ma non ci demoralizziamo ed andiamo avanti, da poco abbiamo disputato la prima trasferta in una gara outdoor, vogliamo vederlo come un segnale di speranza.
D: Alti e bassi, come per tutti gli sport, specialmente per quelli che sono meno praticati…
R: Noi non ci lasciamo abbattere, sono passati più di 20 anni ed abbiamo scoccato decine di migliaia di frecce, si sono susseguite tante persone, ci sono stati i momenti di crisi e di discussione accese, ma questo è lo sport, ci ha forgiati. Oggi i costi diventano ancora più proibitivi, ma non ci importa, finché la salute ci assiste continueremo a metterci tutta la nostra esperienza, con la nostra semplicità e la voglia di stare insieme come una grande famiglia, perché questo è lo spirito della nostra disciplina, e vorrei ringraziare tutti quelli che ci sono stati accanto e ci hanno aiutato economicamente e con il loro supporto, noi non molliamo e non vediamo l’ora di ripartire a pieno ritmo.