Post Covid: assalto all’isola

di Claudia Catuogno. –

E’ stato un weekend da tutto esaurito all’ombra dei Faraglioni. L’estate caprese è, infatti, entrata ufficialmente nel vivo ma è solo nei fine settimana che si registrano i numeri più alti che fanno ben sperare in una veloce ripresa economica post Covid. Ed è sold-out anche lungo le coste: yacht, motoscafi, gozzi e gommoni hanno letteralmente invaso la baia di Marina Piccola, trasformata nuovamente in un parking selvaggio del mare che ha scatenato le ire degli ambientalisti isolani. Tra i facoltosi ospiti dei panfili extra lusso ed i diportisti che arrivano a Capri con natanti presi a nolo, lo specchio d’acqua tra i Faraglioni e lo Scoglio delle Sirene è diventato un tappeto di imbarcazioni dove la stretta vicinanza rende difficili le manovre e mette in pericolo anche la sicurezza dei bagnanti.

Lasciato da parte lo spettacolo del mare cristallino durante il lockdown, torna, dunque, il problema del sovraffollamento in rada e delle coste al collasso mentre Capri continua ad invocare l’istituzione dell’Area Marina Protetta, il cui iter è fermo agli studi preliminari sull’ambiente naturale e sulle attività socio-economiche che si svolgono sull’isola. Il boom delle barche sotto costa ha risvegliato la protesta – mai sopita – degli ambientalisti sui social, preoccupati per la presenza massiccia di natanti a motore che mettono a rischio l’equilibrio dell’ecosistema marino. In una mail indirizzata al sindaco Marino Lembo hanno chiesto di intervenire al più presto per accelerare l’iter per l’istituzione dell’Area Marina Protetta, “quanto succede è deleterio per il mare che è un bene prezioso intorno a cui gira gran parte dell’economia isolana – si legge – e come tale va preservato, tutelato e protetto”.


Ad unirsi alla protesta lanciata dal gruppo Facebook “Area Marina Protetta: Capri non DEVE più aspettare”, anche Legambiente e l’associazione “L’Amo di Capri” è intervenuta con un messaggio sui social: “Chi ama Capri non può restare a guardare – hanno scritto – non si può continuare a fare turismo senza una linea programmatica e che sia sostenibile al 100%. E’ in gioco il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti”.

Anche “a terra” le cose non cambiano con il pienone negli hotel.
Impossibile trovare una stanza libera negli alberghi e nei b&b, stracolma la piazzetta all’ora dell’aperitivo con decine di ospiti – rigorosamente senza mascherina né distanziamento – che affollano il salotto del mondo poco dopo il tramonto. E se sono le ville di lusso da prenotare in esclusiva ad andare per la maggiore, complice la privacy e le tariffe dimezzate rispetto agli anni scorsi, torna anche il mordi & fuggi con i primi gruppi – italiani, of course – di turisti giornalieri in gita.