I Fogli nel cassetto #6: Capri Comics, eventi e destagionalizzazione

di Ugo Canfora.

Anche quest’anno il Capri Comics ha portato l’isola al centro dell’eclettico mondo del fumetto d’autore. Una manifestazione molto particolare, sempre curata nei minimi dettagli dall’Associazione Culturale Arcadia e che dalla sua prima edizione, nel 2012, ha sempre trovato un solido riscontro e sostegno da parte delle amministrazioni isolane e di tante realtà imprenditoriali locali. Ospite d’onore di questa edizione è stato Claudio Castellini, un veterano del fumetto internazionale che ha spaziato nella sua carriera dalla Bonelli di Dylan Dog ai supereroi della Marvel. Ad arricchire la manifestazione una serie di attività collaterali: sessioni di giochi di ruolo fino ai workshop di disegno, proiezioni, e appuntamenti in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics di Napoli. Nel panorama delle manifestazioni capresi il Comics spicca per la sua continuità: è addirittura arrivato al settimo anno di vita, un fattore che lascia aperte riflessioni su questo tipo di eventi di nicchia. Molto spesso, con le dovute eccezioni, essi, nonostante un notevole risalto mediatico al di fuori dei confini dell’isola, non riescono ad avvicinare il grande pubblico generalista ed è evidente il contrasto fra i freddi numeri e l’entusiasmo e apprezzamento dei partecipanti. Prendendo ad esempio il Capri Comics, i suoi ospiti, i cui nomi ai più dicono poco, sono in realtà delle rockstar del settore, seguiti e venerati dagli appassionati, veri e propri mostri sacri del fumetto, capaci di attirare sull’isola un target alternativo di pubblico grazie alle loro mostre, conferenze e workshop. Si è spesso parlato di allungamento della stagione turistica e ci si è provato con alterne fortune, scontrandosi con la dura realtà della carenza di strutture aperte e di eventi. Quindi, invece di costruire un cartellone di eventi attorno al concetto astratto di allungamento della stagione si potrebbe cercare di ottenere la destagionalizzazione costruendola o meglio facendola nascere attorno agli eventi, magari proprio quelli di nicchia così da attirare sull’isola non chi già la frequenta d’estate, ma flussi che altrimenti non sarebbero particolarmente interessati a Capri. Si potrebbe partire con poche strutture aperte, creazione di pacchetti ad hoc, per creare terreno fertile per questo tipo di kermesse, per convention, incontri, momenti aggregativi alternativi e non compatibili con la frenesia e l’affollamento estivo. Ovviamente ci sono problemi logistici e un diverso appeal in bassa stagione, ma spesso il non-mainstream ha un seguito che rasenta il culto, con i fan che difficilmente si tirano indietro davanti alle difficoltà pur di poter seguire le loro passioni ed i loro beniamini.