I fogli nel cassetto #4: Voi lo festeggiate il trolley day?

– Ugo Canfora –

Ehi tu, che eri tanto ansioso di leggere L’Isolano che ti sei fermato davanti all’edicola o ad un bar della piazzetta, lo senti questo strano rumore? Questo paradisiaco strusciare di rotelle su basolo? Oggi è il Trolley Day! Siccome da queste parti si sta un po’ affievolendo l’interesse verso il 4 Luglio, l’Independence Day a stelle e strisce, noi capresi ci siamo confezionati su misura questa “festività” che cade alla fine dell’ultimo weekend di agosto, quando c’è la ritirata degli ospiti “agostiani”, una particolare tipologia molto spesso invisa alla popolazione e agli addetti ai lavori. Mi scuso con i lettori che frettolosamente hanno afferrato una copia del giornale ed adesso lo stanno leggendo in aliscafo sulla rotta di casa, ma noi isolani siamo così, un po’ingrati, molto lamentosi, insofferenti quanto basta. E non dite che non è vero, tutta la giornata di oggi sarà caratterizzata da sbuffi-sospiri di sollievo, roteate di occhi al cielo, “iatavénne” mugugnati fra i denti e spiritosaggini varie sui social. Ma è festa, cerchiamo di non cadere nei sensi di colpa: “Semel in anno licet murmuliare”, così recita il proverbio, se non mi sbaglio. I più filosofi di noi invocheranno quel turismo culturale straniero aspettandosi con ottimismo atmosfere da Grand Tour ottocentesco per il mese di settembre, mentre gli economisti, attenti alla spending review, analizzeranno le rimanenze delle scorte di carta igienica e di cassette di acqua: verranno lasciate sull’isola o ritorneranno anch’esse a terraferma? Siamo veramente pessimi. Ce lo siamo meritati tutti quel maggio piovoso con inizio incerto di giugno e qualche “trubbea” nei weekend di Settembre non ce la dovrebbe togliere nessuno. Ma siamo anche giustificati per quest’esasperazione di fine agosto, complice anche il caldo, i ritmi assurdi della stagionalità, quell’idea sempre più dilagante di “isola-resort” o meglio “isola-Luna Park”. E mentre noi stiamo a disquisire ed a lanciare slogan tipo “Prima i Capresi!” c’è una preoccupante fetta di turisti stranieri che arrivano a Capri e rimangono a bocca aperta quando scoprono, o fanno loro presente, che qui esiste anche una popolazione stanziale. Meditiamo su queste cose, magari non ora, ma da qui ad un paio di mesi avremo tanto tempo libero per pensarci su.