Dal punto di vista di… Guido Barendson

– Claudia Catuogno –

Guido Barendson: giornalista, conduttore televisivo ma prima di tutto cittadino onorario e caprese doc. Ha collaborato con L’Espresso, è stato tra i primi giornalisti del quotidiano La Repubblica, ha seguito la Guerra del Libano, i conflitti del Golfo e quello arabo-israeliano. Ha lavorato al TG5 ed in Rai, ha condotto Domenica In e Linea Verde. Il suo buen ritiro, però, è rimasto sempre Capri ed è quello che lo differenzia dagli altri habituée.

– Da dove iniziamo?

Dalla salvaguardia di Capri che mi sta molto a cuore. Il tema è semplice. Questisola è patrimonio dellumanità, se ne sono resi conto un potutti tranne gli isolani. Questo è il paradosso. Le questioni capresi sono sempre gestite come se fossero quelle di un piccolo paese remoto della provincia dellimpero. Noi capresi dobbiamo ragionare diversamente. Siamo sotto gli occhi tutti e, soprattutto nel male, tutto viene raccontato. Per usare una frase fatta dobbiamo consegnare ai nostri figli unisola migliore di come labbiamo ricevuta. Si sta facendo qualcosa in tal senso?”.

– E cosa si potrebbe fare?

Non servono leggi speciali, basta applicare quelle che ci sono. Chi controlla ad esempio gli sbarchi? Il numero di passeggeri? Sul porto sembra non ci sia mai nessuno. Non riusciamo a ridurre il numero delle corse ma anzi vengono messe corse speciali. Eridicolo”.

– Una soluzione potrebbe essere l’istituzione dell’Amp?

Certo! Si può fare. Ci sono dei precedenti che funzionano. Enecessario un approccio pragmatico alla tutela dellisola. In costiera, a Li Galli e Marina del Cantone, funziona. Ci sono le varie zone in cui è suddiviso il parco marino. Mica sono falliti? Si fanno i campi boe, il bando di concorso per la concessione e via. Dico sempre che nella baia di Marina Picccola le barche sono talmente tante che puoi camminarci sopra e arrivare fino alla Fontelina. La mancanza di regolamentazione porta al lento assassinio dellisola”.

– Come giudichi il turismo caprese?

Capri è schizofrenica. Da una parte ha un turismo altissimo, quelli con i megayacht, che vanno nei soliti ristoranti per ricconi, nelle boutiques, nelle gioiellerie e lasciano un sacco di soldi. Non possiamo farli andare via. Ma anche chi arriva in gruppo per due ore va rispettato: vengono trattati tipo mandrie che in piazzetta non hanno il tempo neanche di guardarsi attorno. Se avessero più tempo potrebbero spendere anche qualcosina in più in un negozio, in gelateria e porterebbero ricchezza anche loro e non solo allasse compagnia di navigazione, bus turistici e forse motoscafisti. Il segmento riservato ai turisti giornalieri è come quello dello stadio San Paolo che contiene 60mila persone. Non puoi mettercene 100mila.  Temo che una conseguenza dei grandi numeri sia che nessuno venga più”.

– Qual è il tuo primo ricordo di Capri?

Il primo bacio sottacqua ai Bagni di Tiberio. Avevo 13 anni.  Capri è legata a tutti i miei ricordi più belli: qui ho conosciuto mia moglie Benedetta, qui ho battezzato il primo dei miei tre figli”.

– Il tuo luogo dell’anima?

I miei genitori hanno voluto entrambi essere cremati e poi dispersiin mare. Mio padre al Salto di Tiberio, mia madre davanti al Monacone. Ecco quando voglio stare con loro, vado a farmi un bagno”.

– Il grande pregio di Capri?

Puoi fare passeggiate e scoprire posti che non ti aspetteresti mai. Sono sessantanni che vengo qui, vado a passeggio e scopro ogni volta posti nuovi”.

– Dicci un itinerario allora!

Quello classico che consigli quando viene un amico: lo mandi a Villa Jovis, Arco Naturale e Pizzolungo che ti lasciano senza fiato e anche Parco Astarita, recentemente rimesso a nuovo

– Cosa auguri alla Capri del futuro?

Ho un amore viscerale per questa isola, le cose devono cambiare. Dobbiamo volare alto, gli interessi privati non devono più prevalere. Spezzo una lancia in favore delle feste di alto livello e consiglio di riprendere il dialogo tra amministrazione e soprintendenza.  Non facciamo ridere i polli. Poi parliamo di cultura, pensiamo ad un festival, c’è tante gente che si potrebbe coinvolgere. E riapriamo via Krupp, prima della funicolare per Anacapri”.