Overlook Hotel #1: Bipolarismi capresi
di Ugo Canfora. –
Cattive notizie: questa settimana né i Rossi né i Brambilla sono tornati a Capri. Buona la prima? Una volta è abbastanza? Non mi è dato di sapere.
Ad ogni modo, dopo lo scorso weekend “da incubo”, ho deciso di andare – questa volta da solo – a bere un cocktail all’Overlook Hotel, che essendo un hotel fittizio e dalla clientela prevalentemente “incorporea”, è un “buen retiro” per antonomasia. Ho chiacchierato con il simpatico barman, un attempato signore dall’aria inquietante ma carico di sagacia e una strana simpatia di nome Lloyd e gli ho chiesto di raccontarmi se avesse avuto qualche confidenza degna di nota da qualche cliente del weekend. Siccome sospetto che Lloyd sia un fantasma, esclusivamente a beneficio di chi non c
rede agli spiriti, mi assumo la paternità della storia, probabilmente fittizia, che sto per narrarvi. Lloyd mi ha raccontato di un ospite del weekend, un distinto cliente veneto, il signor Sartor che, approdato sull’isola per un fine settimana di relax, ha usufruito molto spesso del cupo ma molto rilassante bar dell’Overlook Hotel per calmare i nervi da due giornate abbastanza provanti. D
a quanto apprendo da Lloyd, l’arrivo del sig. Sartor sull’isola è stato qualcosa che anche in tempi normali sarebbe stato aberrante: caos sui moli a Napoli, mezzo marittimo zeppo (ha giurato che almeno sulla corsa da lui presa non esistevano più i segnaposto per il distanziamento fisico). In compenso, arrivato a Capri, è stato come se il virus non esistesse più.
Curioso che i Rossi ed i Brambilla le scorse settimane avessero percepito una sensazione di stranezza e di abbandono post quarantena, mentre questa settimana il sig. Sartor, che però proviene dal rigorosissimo Veneto, abbia avuto la percezione che a Capri il virus sia soltanto un lontano ricordo. Bipolarismi capresi ai quali siamo purtroppo abituati.
Lloyd, che in quanto barman dovrebbe essere geloso custode dei segreti dei suoi clienti, forse mi ha preso in simpatia e mi ha rivelato con un sorrisino inquietante che, sabato sera, quando il sig. Sartor è ritornato in albergo, ed è passato al bar per il cicchetto della buonanotte: era abbastanza pallidino ed agitato, quindi il cicchetto è diventato doppio.
Il motivo? La teoria di Lloyd è che il sig. Sartor, che in Veneto negli scorsi mesi se l’è vista veramente brutta, sia rimasto un po’ sconvolto dalle nostre “ammucchiate” che forse fanno parte del nostro calore e dell’ospitalità caprese, ma che, nel day (forse) after di una situazione di estremo pericolo sanitario, francamente possono provocare un certo fastidio.
Ed all’appunto di Lloyd che, dal nome, presumo sia americano o inglese di origini. ma che già parla fluentemente il napoletano, che sbotta “ma nuje avimm’a fatica’…”, pare che la risposta del Sartor, da buon veneto, sia stata di quelle non riportabili testualmente su un giornale che ci piacerebbe restasse classificabile con “bollino verde”. In compenso, la mia serata all’Overlook Hotel è stata da crepare dalle risate, in buona compagnia anche se “ectoplasmica”.
Penso proprio che diventerà la location fissa per questa pagina, nelle prossime settimane. Anzi, vi dirò, mi piacerebbe proprio lavorarci, magari in inverno… come custode.