Oggi ti consiglio… “I Malavoglia”
Oggi voglio consigliarvi un classico della letteratura italiana, “I Malavoglia”, il romanzo più conosciuto Giovanni Verga, figura di spicco del verismo italiano. Pubblicato nel 1881, questo romanzo è primo del cosiddetto ciclo dei Vinti, un impegnativo progetto letterario, mai portato a compimento, dello scrittore siciliano. L’idea di Verga si basava su un gruppo di cinque romanzi (Malavoglia, Mastro don Gesualdo, Duchessa di Leyra, Onorevole Scipioni, Uomo di lusso) che, nelle intenzioni dello scrittore, avrebbero dovuto avere come tema comune la lotta per l’esistenza.
La storia dei Malavoglia è ambientata ad Aci Trezza, un piccolo borgo di pescatori della Sicilia e si sviluppa attorno alla famiglia Toscano, un’onesta famiglia di pescatori, conosciuta come “Malavoglia”. Essi vivono una vita semplice, basata sui valori della tradizione e del lavoro, ma, nel corso del racconto, la loro quotidianità viene stravolta da una serie di eventi sfortunati che li conducono a una lenta, inevitabile rovina. Il capofamiglia è Padron ‘Ntoni, figura patriarcale che cerca disperatamente di mantenere unita la famiglia, nonostante gli ostacoli e le sciagure che si abbattono su di essa. Padron ‘Ntoni abita nella casa del Nespolo assieme a suo figlio Bastianazzo, a sua nuora, Maruzza detta la “Longa” e ai suoi nipoti, i cinque figli di Bastianazzo e Maruzza, ‘Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia.
La storia della famiglia è presentata in ordine cronologico, partendo dai primi anni Sessanta dell’Ottocento ed arrivando ai tardi anni Settanta dello stesso secolo.
Verga, nonostante il suo stile asciutto ed estremamente realistico, riesce ad entrare nei pensieri e nelle emozioni dei personaggi, rendendoli estremamente verosimili. Oltretutto, seguire le vicende di questa famiglia per un tempo così prolungato fa sì che i protagonisti risultino estremamente vicini a noi, quasi fossero conoscenti.
Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo è l’ambientazione: Aci Trezza non è solo un luogo fisico, ma un microcosmo di una Sicilia del tempo, chiusa nelle proprie convinzioni e credenze popolari. I personaggi parlano in dialetto siciliano e ciò rende possibile che venga mantenuta l’autenticità della cultura popolare dell’isola. Questo permette al lettore di immergersi completamente nella realtà della Sicilia di fine Ottocento, lontana dal progresso urbano e vicina, invece, alla natura e alle pratiche contadine.
“I Malavoglia” è un’opera che tratta di temi per Verga fondamentali quali, ad esempio, la lotta per la sopravvivenza, l’attaccamento alle tradizioni della propria terra e il dolore per la perdita di qualcosa o di qualcuno. Anche la presenza del destino è un elemento chiave del romanzo in quanto i Malavoglia non sono solo vittime delle circostanze, ma anche di un destino avverso che sembra ineluttabile, rispecchiando la visione pessimistica dell’autore.
L’impersonalità di Verga rende la rappresentazione molto più realistica e permette al lettore di trarre le proprie conclusioni e di farsi una propria opinione senza essere influenzato dal punto di vista dell’autore.
La capacità di Verga di rappresentare la condizione umana con un tale realismo fa di questo romanzo un elemento cardinale della letteratura italiana, alla cui lettura non si può rinunciare.
Maria Sofia Falco