Un’analisi approfondita de “L’amica geniale” (parte 7)

L’amore 

Inusuale è la concezione di amore che Elena Ferrante propone in questi romanzi. 

L’autrice ha, infatti, decostruito l’idea di amore romantico che ci viene inculcata fin da bambini ed alla quale la narrativa tradizionale è generalmente molto legata.  

Le figure maschili positive ne “L’amica geniale” sono davvero poche per cui, conseguentemente, è difficile trovare esempi di vero (inteso come profondo e sincero) amore. 

Le due protagoniste incontrano una serie di uomini, molti dei quali giurano di amarle senza davvero sapere cosa sia l’amore, scambiando il desiderio e la brama di possedere la donna con questo sentimento. 

Gli uomini del rione sono tutti rozzi, grossolani, incapaci di amare e di rispettare le loro compagne. La figura maschile che attira maggiormente l’attenzione nel corso della storia è quella di Nino Sarratore. 

Odiato da tutti i lettori del romanzo, Nino si guadagna l’interesse e l’affetto di entrambe le protagoniste in quanto è, apparentemente, molto diverso dalle altre ignoranti e, potremmo dire, quasi animalesche figure del rione. 

È un ragazzo e, successivamente, un uomo, quieto, riflessivo, non violento, molto studioso, che incarna la figura dell’intellettuale politicamente impegnato. 

Prima Elena e, in seguito, anche Raffaella, sono affascinate dalla differenza che c’è tra Nino e gli altri uomini, violenti, incolti ed incapaci di sentimenti sinceri, che, fin dall’infanzia, sono stati presenti nelle loro vite, quali i loro padri, i loro fratelli ed i loro amici.  

Nino sembra essere diverso e, per questa motivazione, Lenù proverà per lui, fin dalla giovanissima età, una forte ammirazione ed un sentimento di amore, quasi ossessivo. 

Nonostante, gli altri personaggi maschili risultino estremamente sgradevoli per il loro maschilismo insito, per la loro aggressività, stoltezza ed arroganza, è proprio Nino ad essere odiato maggiormente dai lettori e, soprattutto, dalle lettrici dei romanzi. 

Nino è, infatti, la trasposizione su carta e, poi sullo schermo, di un modello di uomo che, almeno una volta nella vita, capita a tutte di incontrare. 

È il narcisista patologico, egoista e superbo, che nasconde il suo essere uguale, se non peggiore degli altri, sotto una maschera di intelligenza, eloquenza ed intellettualità. 

Sebbene sembri non considerare le donne come carne da possedere, sebbene sembri considerarle come proprie pari, Nino colleziona una serie di amanti e di fidanzate con una superficialità impressionante, saltando dall’una all’altra non appena intravede un’occasione più vantaggiosa. 

Nino è, dunque, l’uomo che sembra capace di amare, pur essendo il più inadatto a farlo; è l’intellettuale opportunista e manipolatore, il ragazzo che sostiene di disprezzare il proprio padre ed i suoi comportamenti, per poi replicarli. 

Maria Sofia Falco