Oggi ti consiglio… “Frankenstein”
Oggi voglio consigliarvi un classico senza tempo: “Frankenstein” di Mary Shelley. L’iconico romanzo gotico racconta la storia di uno scienziato, Victor Frankenstein, il quale riesce ad assemblare delle parti di corpi morti e a creare, così, un essere vivente, una creatura, che, però, finirà con il disprezzare aspramente. La storia si sviluppa in un complicato intrico di sentimenti oscuri e complicati quali, per esempio, l’ambizione e la vendetta, che conferiscono al romanzo un’aria particolarmente tenebrosa e macabra.
La storia è ben sviluppata e molto coinvolgente, sia per i temi che tratta sia per i personaggi descritti. Questi ultimi sono, infatti, complessi e profondi, motivati da sentimenti ed emozioni che possono essere facilmente percepite dai lettori. Oltretutto, la scrittura scorrevole ed appassionante di Mary Shelley, rende la lettura ancora più piacevole.
Il conflitto tra bene e male è uno dei temi maggiormente presenti: l’autrice evidenzia quanto, a volte, sia difficile separare nettamente questi due concetti e come, in ognuno di noi, ci siano sia luce che tenebre. Victor dovrebbe incarnare il personaggio buono, la vittima della crudeltà della creatura da lui creata ma, in realtà, leggendo il romanzo è davvero difficile pensarla così.
Victor è, infatti, un protagonista guidato, nelle sue azioni, da un’estrema sete di ambizione che, nella maggior parte dei casi, finisce per offuscare la sua capacità di giudizio e per affievolire la sua umanità. Il mostro, al contrario, per quanto spietato e malvagio, appena venuto al mondo non conosce la cattiveria, sentimento che sarà alimentato dalla profonda solitudine e dalla sensazione di esclusione che proverà costantemente.

In generale, possiamo affermare che “Frankenstein”, nonostante sia stato scritto nel diciannovesimo secolo, continui ad attrarre e ad appassionare generazioni di lettori. È, certamente, una storia potente ed intensa, che analizza le conseguenze dell’ambizione e la necessità di alcuni uomini di oltrepassare i limiti umani.
Maria Sofia Falco