Un caffè con Capri #14 – Cambio di passo

Michele Di Sarno. –

Giovedì Santo o Messa in Cena Domini, il giorno in cui si ricorda l’Ultima Cena di Gesù. La Piazzetta è scenario tranquillo di falcate strette e di buste della spesa che oscillano a tempo con i passi di chi le porta.

Entro nel solito bar, che solo la scorsa settimana avevo disertato, per attraversare la porticina magica ancora più nascosta del solito per la presenza fiera di uova e colombe artigianali.

La scena proiettata nell’enorme cortile della Signora è riprodotta al doppio della velocità: passanti che corrono l’uno verso l’altro quasi a scontrarsi come fossero formiche, una fretta giustificata dalle divise che indossano ma non dal momento storico che stiamo vivendo.

La Signora, al centro di tutto, batte le mani e tutto si ferma, come quegli esercizi che i maestri fanno fare agli aspiranti attori, a teatro.

“È strano, vero?”

Le rispondo affermativamente e, curioso, le chiedo il motivo di questa visione a me riservata e il perché mi sia stata mostrata ad una velocità alterata.

“Si sbaglia. La scena non era velocizzata, mio caro: è ciò che è accaduto fino ad un paio di anni fa, di questi tempi e fino ad ottobre. Era il vostro cambio di passo, quella trasformazione necessaria per rispondere alle logiche del mercato ma tanto dannosa per il vostro equilibrio interiore.
Voi non fate gli stagionali, dannazione: siete stagionali! E non vi giova: alla fine avrete da raccontare non una vita, né due, bensì appena due mezze, col rischio di dover ammettere a voi stessi di ritenerle entrambe incompiute.

Quante cose belle vi ripromettete di fare ‘dopo la stagione’ e poi ve ne dimenticate? Il tempo è un’irregolare suddivisione tra progetti, realizzazioni e improvvisi di colpi di testa. Di questi ultimi, dovete rinunciare per metà semmai dovessero sorprendervi d’estate; per gli altri, avete metà del tempo perché avete due energie diverse che si spendono, per forza di cose, in momenti diversi.

Perché siete stagionali? Per me? Io ci sono sempre: fate in modo che lo sappiano tutti!

Sa una cosa? Se non fosse stato per le ragioni che vi hanno costretti a rallentare, direi che un po’ di equilibrio vi abbia fatto bene e vi farebbe altrettanto bene in futuro, quando ci sarà il ritorno del turismo.

Per quanto sia vero che non potete permettervi un’altra estate come queste, si fidi: non credo possiate permettervi molti altri inverni come quelli dei ‘bei tempi'”.

Il 2022 è vicinissimo, abbastanza per essere teatro di rivoluzione, abbastanza per essere sprecato.