Scrivo da Capri #2 – Blind world
Poter vedere il mondo non è una cosa scontata. Circa il 4% della popolazione mondiale è affetta da qualche decifit visivo, ovvero 253 milioni di persone. Di questi 253 milioni, 36 milioni sono completamente ciechi, i restanti 217 milioni sono ipovedenti. 1,2 miliardi di persone sul pianeta hanno bisogno degli occhiali. Si dice che la fortuna sia cieca e forse è vero perché Tommaso non ha fatto proprio nulla per meritarsi tutto questo. Ha 15 anni, tanta voglia di imparare cose nuove, tante ambizioni ma è cieco. All’inizio Tommaso era ipovedente, percepiva luci ed ombre ma poi pian piano è diventato completamente cieco ed il mondo è diventato sempre più nero. È vero, Tommaso non vede l’azzurro del cielo o il verde del prato ma può sentire il cinguettio degli uccelli, l’odore del mare, il canto gentile di sua madre, il profumo del dopobarba di suo padre. Tommaso sa che la sua non è una fortuna, tuttavia, ogni tanto, si chiede se la natura l’abbia fatto cieco di proposito, non per errore: dopotutto, il mondo ha bisogno di persone più focalizzate su qualcosa di diverso da ciò che semplicemente appare. Tommaso non diventerà un medico, un calciatore o uno scienziato ma non gli importa particolarmente perché sa già cosa diventerà. Un insegnante. Crede infatti che il mondo abbia bisogno di qualcuno che spieghi ai bambini, specialmente ai più piccoli, di non avere paura del diverso, di non temere nemmeno il buio. Tommaso spiegherà anche loro come prendere il meglio della vita: a volte non bisogna puntare troppo aldilà delle cose che la vita ti offre, basta accettare quelle che già hai. Tommaso parlerà anche loro della sua cagnolina, Light, che in inglese significa luce, un labrador tanto grande quanto buono. Tommaso non sa come Light sia davvero fatta ma immagina sia una cagnolina davvero bella. Sua madre gli ha raccontato che Light è un bellissimo labrador dal manto nero e dagli occhi color sabbia, vivaci. Tommaso non può vederla ma sa che Light è sempre lì perché ne percepisce la presenza ovunque lui vada.
Light dorme accanto a lui e quando il ragazzo si sveglia, la cagnolina si sveglia con lui. Quando Tommaso esce di casa è Light a guidarlo, a indicargli la via. Senza Light, Tommaso sarebbe perso eppure Light è felice di aiutare Tommaso: si intuisce dal modo in cui scodinzola battendo forte la coda contro la gamba di Tommaso, dal modo in cui dimostra di volergli bene, in tutti i modi in cui un cane può dimostrarlo.
Tommaso è convinto che le cose dovessero andare così, che lui e Light si appartenessero da sempre. Anche la mamma di Tommaso lo crede. Anche lei è convinta che Tommaso abbia ragione. Spesso, la madre di Tommaso, Laura, si chiede perché la natura abbia voluto che proprio suo figlio non ci vedesse ma è grata della forza d’animo e della buona fede del suo unico figlio. Le piace ascoltarlo raccontare del suo futuro, di come cambierà generazioni di bambini. Lo ascolta con piacere e senza un briciolo di tristezza perché sa che Tommaso ce la farà. E lei sarà la prima ad applaudire, lei sarà sempre lì, con un sorriso orgoglioso pensando “quello è mio figlio”.
Mary S.