Turismo 2021: cosa ci aspetta?

di Michele Di Sarno

A febbraio, la scelta tra gli avverbi “solo” e “ancora” risulta complessa, quando l’argomento è la prossima stagione turistica isolana o, più precisamente, i mesi che mancano al suo avvio, in tempo di pace.

Se l’istituzione di un ministero del Turismo, affidato a Massimo Garavaglia della Lega, è una scelta rassicurante a livello rappresentativo (nelle intenzioni), essa è anche il punto esclamativo all’emergenza – tutt’altro che in procinto di rientrare – legata a questo settore, per noi prioritario.

Sono passati pochi giorni dal giuramento del nuovo esecutivo capeggiato da Mario Draghi: eppure, il neo-ministro del Turismo Garavaglia e il confermato Roberto Speranza alla Salute hanno già cominciato a…giurarsele.

Il primo ha accusato il secondo di aver mancato di rispetto ai lavoratori del settore sciistico nella loro peak season, cambiando idea, domenica, sulla riapertura degli impianti che il giorno dopo sarebbero stati pronti a riaprire, dopo l’ennesimo rinvio. Il ministro Speranza ha ribattuto invocando, prevedibilmente, la priorità della salute.

Questo dualismo lavoro Vs. salute dura da quasi un anno per quanto riguarda le sorti del turismo: il settore è ovviamente fermo ma, in più, c’è la nebbia più totale per chi ha bisogno di lavorare e per chi non sa se, né quando, né quanto investire in risorse umane per i mesi a venire.

Al di là delle beghe politiche di cui, sin dalla prima ora, si rendono protagonisti i vari ministri di ogni provenienza ritrovatisi a convivere “forzatamente”, quel che preoccupa è il rischio – concreto, essendovi più di un pericoloso precedente – di veder vanificare, la sera per la mattina, le speranze dei lavoratori e i frutti dell’impegno profuso dagli imprenditori in nome di una fiducia avallata dal Governo: per dire, se a marzo la curva del contagio calasse al punto da credere che una mezza stagione – un po’ meglio dello scorso anno, per intenderci – si riuscirà a fare, come si potrà essere sicuri che ad aprile non ci sia un altro dietrofront a causa delle legittime considerazioni degli scienziati che, inevitabilmente, influenzerebbero nuovamente il ministro Speranza?

La brutta sorpresa ricevuta dal settore sciistico deve farci riflettere e confidare in una comunicazione volta alla chiarezza già da ora: se il buongiorno si vede dal mattino…