Che fine ha fatto l’AMP di Capri?
di Ugo Canfora. –
Area Marina Protetta a Capri, a che punto eravamo rimasti?
L’emergenza Covid sembra aver fatto passare in secondo piano uno di quelli che dovevano essere i punti caldi della stagione turistica che fra mille incertezze e segnali contrastanti sta comunque ripartendo.
Ricapitolando la situazione, risale allo scorso gennaio l’ultimo incontro fra i rappresentanti delle istituzioni isolane ed i funzionari designati dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che più volte durante lo scorso anno si è fatto carico della questione. Un incontro che sembrava fugare gli ultimi dubbi che si erano venuti a creare dopo che l’emendamento fu stralciato dalla legge di stabilità approvata l’anno scorso dal Parlamento. I più attenti ricorderanno la presa di posizione del Ministro Costa, che nel giorno dell’antivigilia di Natale con un videomessaggio sulla sua pagina Facebook firmò un documento con cui dava nuovamente il via ufficiale all’istituzione dell’Amp.
Da allora, e da quell’incontro del mese successivo in gennaio tutto sembra essere rimasto immutato. Certamente c’è stata la fase acuta dell’emergenza Coronavirus, questo è innegabile, ma è altresì innegabile che proprio durante il periodo tardo primaverile, a cavallo fra Fase 1 e Fase 2, lo stato delle coste e del mare caprese ha veramente fatto “girare la testa” a molti che non ricordavano di aver mai visto acque così cristalline e ricche di fauna marina. E
proprio da queste riflessioni lo scorso aprile è partita una missiva dei sindaci dell’isola Marino Lembo e Alessandro Scoppa, che hanno nuovamente scritto al Ministro Sergio Costa, ricordandogli la piena attenzione delle amministrazioni sull’iniziativa ed auspicando una conclusione veloce dell’iter. “La vicenda Covid-19 restituisce un’immagine nuova di natura e ambiente ed offre una nuova occasione – hanno sottolineato i sindaci – Capri deve ripartire da qui, per poter finalmente riscattarsi da un selvaggio sfruttamento delle sue bellezze dando risposte finalmente veloci e rapide. Con questo spirito attendiamo di condividere il crono-programma per istituire l’Area Marina protetta dell’isola”.
Intanto, lo scorso weekend si è di nuovo riproposta la consueta scena dei fine settimana quando le coste dell’isola si congestionano di natanti, per lo più provenienti dalle località costiere della terraferma, che trasformano specialmente il versante di Marina Piccola in una sorta di megaparcheggio di imbarcazioni. Pochissime le imbarcazioni da noleggio degli operatori del settore caprese, non ancora entrati a pieno regime, e tantissimi natanti piccoli e medi che dopo la giornata di mare, spesso senza rispettare le minime distanze dalla costa, tornano negli approdi di terraferma non lasciando altro che degrado e sporcizia.
E mentre qualcuno, poco attento, ha accolto con ottimismo questo scenario, interpretandolo come un segnale di ritorno alla “normalità”, sono sempre in molti a pensare che tale normalità dovrebbe essere tutt’altra, ovvero quella che si può immaginare a seguito dell’istituzione dell’Amp, che dovrebbe ridare lustro e dignità al nostro mare.