2020: rimorso, rimpianto o…”x”?
di Michele Di Sarno. – L’immagine scelta per accompagnare questo articolo è eloquente: il salto sembra uno sforzo che la maggior parte di noi ha voglia di fare, nonostante i rischi che restano concreti. Il “noi” sta a significare tutti: imprenditori, dipendenti, freelance, viti e bulloni di una macchina – magari non perfetta – che ogni anno riesce a camminare per circa sei mesi.
Qualora riuscissimo ad atterrare, ad ottobre, sull’altra sponda contando qualche acciacco comunque sopportabile, ovvero i mesi persi, potremo davvero dire di avercela fatta? Esperti e professionisti hanno speso centinaia di parole e decine di idee sulle nostre pagine negli scorsi numeri (approfitto di questo passaggio per invitarvi caldamente a recuperare questi pareri ed opinioni sul nostro sito) in vista della ripartenza, vale a dire durante la fase preparatoria allo slancio per il suddetto salto: puntare sul marketing, sulla comunicazione, su un sistema “Capri” compatto e non lasciato alle sole intuizioni del singolo, sulla cultura, su un’immagine rassicurante e non spaventata né spaventosa.
Sembra, invece, che l’obiettivo più immediato al quale si sia guardato e a cui tuttora si stia mirando è cercare di adattarci alle nuove disposizioni in fatto di ospitalità e di servizi alla persona cercando di rendere la vita, nostra e degli ospiti, quanto più simile a quella di prima. Forse per non subire contraccolpi, forse per “tira’ ‘a varca ‘nterra”, pare si sia giunti alla conclusione che prendersi ulteriori rischi nell’instillare una nuova mentalità in quest’isola sarebbe stato troppo pericoloso a fronte di quella che sarebbe stata l’occasione, definitiva e probabilmente irripetibile, per rifondare il nostro sistema turistico.
Quando tornerà l’autunno – perché tornerà: lo scorrere del tempo resta l’unica certezza – dopo aver sospirato per aver contenuto il più possibile il danno, dopo aver rivolto un pensiero a chi sarà rimasto fuori dai giochi, quale sarà il sentimento che prevarrà maggiormente e che ci accompagnerà nel solito, lungo inverno? Qualcuno penserà al rimorso per aver investito troppe risorse, qualcun altro al rimpianto per non aver approfittato di questo improvviso “stop” per studiare soluzioni alternative per migliorare la qualità della nostra offerta turistica. Oppure, ci accontenteremo di un pareggio, di un segno “x” che, per gli scommettitori, avrebbe evidentemente rappresentato la quota più bassa su cui puntare.
Questo tempo, da mesi ormai, sembra una lunghissima partita a scacchi in cui giochiamo tutti insieme contro una fortissima squadra composta dal Covid-19, dall’imprevedibilità del mercato turistico e dai vari DPCM. La prima mossa spettava sempre a loro, noi abbiamo atteso ogni loro intenzione prima di muoverci di conseguenza. Siamo quasi sempre stati in svantaggio benché mai assenti dalla partita: adesso è il momento di una mossa geniale da parte nostra che ribalti le sorti della sfida. Potrebbe essere, almeno, la bozza di una stagione invernale da tirar fuori dal cassetto appena il mondo riavrà fiducia nel viaggiare?