[Capri ce la farà?] Risponde Anna Staiano
Anna Staiano, imprenditrice, risponde a L’Isolano.
L’emergenza Coronavirus è un evento tanto inaspettato quanto problematico sia dal punto di vista sanitario che sotto il profilo economico.
Risulta evidente il secondo è di diretta derivazione dal primo, pertanto tutti gli sforzi (ognuno per sua competenza) devono essere indirizzati al contenimento della diffusione. Purtroppo, si sta pagando per una mentalità completamente diversa da paesi che prima di noi sono riusciti ad affrontare positivamente la situazione emergenziale Coronavirus, grazie al rispetto ferreo delle regole e delle istituzioni.
Il suggerimento è di prendere esempio da queste persone. Nell’isola di Capri si vive un’atmosfera surreale, di cui nessuno di noi ha ricordo o esperienza prima d’ora. Noi capresi siamo stati chiamati a dimostrare senso di responsabilità e rispetto per la comunità e delle regole (ritengo che non tutti si sono resi conto che è giunto il momento di alzare la guardia), in quanto l’isola risulta vulnerabile e non autosufficiente sanitariamente a fronteggiare questa tremenda emergenza. Pertanto, come azienda abbiamo messo in atto tutte le misure preventive necessarie attenendoci alle raccomandazioni delle autorità sanitarie. La pandemia avrà conseguenze incalcolabili sull’economia di tutta l’isola. Purtroppo, si sta assistendo a massicce cancellazioni di prenotazioni di viaggi, soggiorni ed eventi a causa della caduta della mobilità turistica (fenomeno ormai internazionale). L’inversione di tendenza non può che ravvisarsi con il contenimento dei contagi e con la sconfitta del virus.
A livello aziendale, stiamo monitorando l’evoluzione della pandemia per tutelare i nostri dipendenti, al fine di contenere il disagio economico a cui andranno incontro tante famiglie di lavoratori, in particolare gli stagionali. Naturalmente, la riduzione dei flussi avrà ripercussioni particolarmente gravi sulle attività turistiche ricettive (ma a cascata anche su tutto l’indotto: professionisti, artigiani commercianti), e quindi ci dobbiamo adoperare con grande attenzione e professionalità a contenere i danni per ripartire appena ci sarà reso possibile.
Ultima considerazione sulle misure che un attento governo dovrebbe adottare in tempi di crisi economica/finanziaria mai vista dopo il dopoguerra:
- creazioni di appositi ospedali dedicati al Coronavirus (e non dismissioni con concessioni alle Ong per farne uffici: Ospedale Forlanini nel Lazio);
- liquidità immediata alle aziende al fine di mantenere gli equilibri tra le stesse e l’occupazione (vedasi la manovra della Merkel bazooka finanziario di 550 miliardi).
Sporadici e contenuti interventi finanziari e piccole dilazioni nelle scadenze tributarie, purtroppo non sono sufficienti. Sono comunque fiduciosa che gli italiani possono farcela, e che la questione Coronavirus con lo sforzo di tutti si risolverà nei tempi più brevi possibili”.