Dal punto di vista di… Antonio De Gregorio

– Ugo Canfora –

Una simpatica chiacchierata con Antonio De Gregorio, classe 1987, taxi driver ed irriverente penna de L’Altroparlante.

– Partiamo proprio dal blog: parole forti e chiare, non risparmiate nessuno. Come è iniziata questa avventura e cosa bolle in pentola per il futuro?

L’Altroparlante è nato per caso. Ero con alcuni amici e tra una chiacchiera e l’altra, cominciammo a commentare la pochezza dell’informazione caprese e finimmo per convincerci dell’opportunità di creare un blog. In quegli anni, ci convincevamo in continuazione di fare qualsiasi stupidaggine. Ovviamente quasi tutte irrealizzate. Ma quella volta fu diverso, per giorni non parlammo d’altro. Scegliemmo la lucertola azzurra come mascotte, sia perché è un simbolo di Capri, sia perché si distingue in un mondo di lucertole verdi, sia perché ci piace immaginare che nella sua immutata natura, dall’alto del Faraglione, osservi il mondo cambiare. Quando Giada Lembo, mia cugina, la fece prender vita nei suoi disegni, veri capolavori, l’emozione fu unica. E poi ci siamo messi a scrivere. Se da una parte siamo stati quantitativamente poco produttivi, dall’altra sono orgoglioso della qualità che abbiamo immesso nella discussione pubblica e del fatto che diversi articoli sono talvolta deflagrati come vere e proprie bombe! Per il futuro speriamo di trovare nuovi compagni di viaggio e di riuscire a mettere più impegno e magari ancora più coraggio”.

– Noi de L’Isolano siamo vostri grandi fan, riusciremo ad avervi sulle nostre pagine o siamo troppo mainstream?

Ma certo, purché ricambiate il piacere!”.

– Avrai tante storie da raccontare grazie al tuo mestiere. Tre pillole: facci ridere, facci arrabbiare e facci emozionare.

Domanda difficile per uno che non ha il dono della sintesi!”.

– Proviamoci!

Per ridere: ieri notte mi ferma una coppia di giovani americani. Lei sembra ubriaca, così le chiedo se è tutto ok. Mi risponde di sì ma io insisto, chiedendole retoricamente se dovesse vomitare e lei, offesa, dice no. Una volta in macchina inizia a sbraitare arrabbiatissima col ragazzo, lamentandosi della mia domanda, accusandomi di sessismo. Lui prova a dirle che non deve prendersela e allora lei si arrabbia ancora di più, riempiendo entrambi di improperi. A quel punto, le chiedo scusa, nessun sessismo. E allora lei, dispiaciuta, si scusa a sua volta, spiegandomi che era nervosa perché in attesa del ciclo. Dopodiché ha cominciato a vaneggiare di voler uccidere Trump. Non so se fosse più ubriaca o più in sindrome premestruale”.

– Arrabbiamoci…

Nei miei primi anni da tassista, i sabato di agosto sbarcavano a Capri elementi poco gradevoli. Arrivavano in tarda notte e partivano presto al mattino lasciando una scia di risse e danni a cose e persone. È un fenomeno che ancora persiste ma in misura molto minore. Un gruppo di 8 mi si fiondò in macchina di prepotenza. Io insistevo per farli scendere ma loro non ne volevano sapere. Neanche partiti, cominciarono a rivolgere apprezzamenti ad una ragazza che rincasava. Volevano che mi fermassi accanto a lei ma io, fra insulti e minacce, accelerai. Feci per fermarmi davanti al Commissariato ma poi decisi di continuare, facendomi promettere che si sarebbero comportati bene. Non l’avessi mai fatto. Per tutto il tragitto mi arrivavano d’improvviso ‘paccheri e scorzette’ aprivano le portiere, fecero volare di tutto dai finestrini. Ci misi venti minuti ad arrivare al porto. Ero praticamente un loro ostaggio. Arrivai rosso di rabbia e di ‘mazzate’. Chiesi 40 euro, quasi come se fosse un risarcimento e loro pagarono senza fare storie. Rientrato in macchina sentii un impulso tremendo di investirli. Fortunatamente seppi controllarmi e ora posso raccontarlo, da uomo che non ha avuto giustizia, ma almeno non sta dietro le sbarre. E visto che per farvi arrabbiare sono stato fin troppo prolisso, per emozionarvi dirò soltanto che una volta un tipo, giunto davanti allo yacht, cacciò un anello spettacolare e chiese alla ragazza di sposarlo. Lei disse di sì! Fu emozionante, davvero”.

– Parliamo, infine, del problema traffico, quest’estate è stata davvero critica.

Il traffico è la diretta conseguenza dell’eccesso di turisti. Bozzaotre nel suo mandato ha trovato una serie di soluzioni che hanno migliorato la situazione, l’istituzione della nave notturna per le merci e la regolamentazione degli orari di camion e pulmini turistici. Meno efficiente è stata l’ordinanza sulla turnazione dei pulmini per un gap nei controlli. Ora, col nuovo corso amministrativo, queste ordinanze sono state mantenute ma ne sono state allargate le maglie e purtroppo l’effetto si è visto. Il problema non è solo il traffico, ma la mobilità dei capresi. In alcuni orari prendere un bus diventa proibitivo. Le mamme di Anacapri per portare i figli piccoli sulle spiagge compiono ogni volta un’impresa.  Qualcuno vede la soluzione al problema nella funicolare Marina Grande – Anacapri. Per me, invece, quella sarebbe la condanna definitiva, la rassegnazione a questo turismo di massa che distrugge la bellezza. Chi realizzerebbe la funicolare sarebbe soltanto l’ennesimo pescecane, interessato a far venire quanta più gente possibile sull’isola”.