Oggi ti consiglio… “Noi siamo infinito”

Oggi voglio consigliarvi un libro differente dalla sfilza di classici finora elencati: si tratta del romanzo di formazione “Noi siamo infinito” di Stephen Chbosky, pubblicato nel 1999.

La storia viene raccontata attraverso una serie di lettere che il protagonista, un adolescente di nome Charlie, scrive a un destinatario anonimo, rivelando i suoi pensieri più segreti e nascosti e le esperienze che lo formano durante il primo anno delle scuole superiori.

Charlie è un ragazzo introverso, particolarmente sensibile e riflessivo, che cerca di barcamenarsi tra le complessità della vita adolescenziale, affrontando le amicizie, i primi amori, i traumi del passato e la battaglia contro la depressione. 

Il libro si distingue per il modo diretto e sincero ma, comunque, delicato con cui descrive le difficoltà dell’adolescenza ed il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 

Anche gli altri personaggi, ad esempio i suoi amici Patrick e Sam, sono ben sviluppati e riflettono con chiarezza l’esperienza dell’adolescenza.

Un altro aspetto interessante di questo romanzo sono i continui riferimenti alla cultura pop degli anni ‘90, e, soprattutto a canzoni, film e libri. Ciò permette al lettore di immedesimarsi maggiormente nella storia di Charlie, specialmente se è stato un adolescente in quello stesso periodo.  

Il successo del libro “Noi siamo infinito” è il risultato del modo in cui l’autore riesca a mescolare scene di pura gioia, divertimento e leggerezza con attimi di profonda tristezza e riflessione, in un saliscendi di emozioni tipico di quel periodo della vita. Chbosky tratta in modo originale tematiche molto delicate quali quelle dell’abuso, del lutto e dei disturbi mentali, esplorando anche concetti quali la scoperta di sé, l’amicizia, e il desiderio di sentirsi parte di qualcosa.

Il romanzo, nel 2012, è stato anche trasposto in uno splendido film, che vede come attori protagonisti Logan Lerman, Emma Watson e Ezra Miller. 

Ricordo di aver letto questo libro per la prima volta all’età dodici anni e la franchezza di alcuni termini e di alcune situazioni mi lasciò un po’ perplessa e confusa. Quindi, nonostante consigli la lettura di questo libro ad adolescenti e adulti, ritengo che preferibilmente l’età dei lettori dovrebbe aggirarsi almeno attorno ai quattordici anni. 

Maria Sofia Falco