Oggi ti consiglio… “Il treno dei bambini”

Oggi voglio consigliarvi il libro “Il treno dei bambini”, scritto dall’autrice napoletana Viola Ardone. 

Questo romanzo, pubblicato nel 2019, racconta di alcuni eventi avvenuti nel dopoguerra. 

La storia è, infatti, ambientata nella Napoli del 1946 e narra la storia di Amerigo Speranza, un bambino di otto anni, che conduce una vita difficile, piena di privazioni e mancanze: ha lasciato la scuola, non conosce suo padre, vive soltanto con la sua taciturna e severa madre, la quale ha anche precedentemente perso un figlio, in condizioni di povertà. 

Per garantirgli un futuro migliore e per assicurargli maggiori possibilità, la madre di Amerigo manda suo figlio al Nord, assieme a molti altri bambini i cui genitori non possono permettersi di sostenerli economicamente e di seguirli, da una famiglia di Modena pronta ad ospitarlo. 

Il protagonista si trova, dunque, ad affrontare una nuova vita, diversa da quella da lui conosciuta, molto più ricca di opportunità e di serenità.

Amerigo riconosce nella nuova famiglia quello che gli era sempre mancato, scoprendo nuovi lati di sé stesso, come, ad esempio, l’amore per la musica e per il violino.

La storia è scritta in modo scorrevole e coinvolgente, la sintassi è semplice ed il lessico è comune, in alcuni casi dialettale. 

Lo stile utilizzato dall’autrice è incisivo ed essenziale, in quanto il suo obiettivo è quello di rappresentare i pensieri del piccolo Amerigo; Viola Ardone riesce perfettamente nel suo intento proponendoci la storia dal punto di vista di un bambino, utilizzando una serie di espressioni infantili e molto comprensibili che ci danno l’idea che sia proprio Amerigo a parlarci e a raccontarci quanto gli è accaduto. 

Il libro, oltretutto, ci illustra un momento storico importante, un’epoca di difficoltà, un momento di ripresa. 

Specificamente, si fa riferimento alla vicenda dei “Treni della felicità”, un’iniziativa sociale promossa dal Partito Comunista Italiano nel dopoguerra, che ha visto oltre 70.000 bambini italiani del Centro Italia e del Sud Italia ospitati da famiglie del Nord Italia, ricevendo quello di cui avevano bisogno. 

Molti di quei bambini, come anche efficacemente rappresentato nel libro, hanno deciso di non tornare più dalle loro famiglie di origine, in quanto quelle ospitanti riuscivano ad occuparsi di loro nel migliore dei modi, rendendoli più felici. 

La storia raccontata ne “Il treno dei bambini” è, senza ombra di dubbio, molto toccante e il finale, in particolar modo, fa percepire un sentimento strano, un misto di amarezza e commozione. Inoltre, la situazione rappresentata è storicamente rilevante e degna di nota ed è anche per questo motivo, oltre che per la straordinaria bravura dell’autrice, che ne consiglio la lettura.

Maria Sofia Falco