Oggi ti consiglio… “Se questo è un uomo”
In data 27 gennaio, ogni anno, si ricordano le vittime dell’Olocausto, le vittime di una delle tante scelleratezze umane, forse la più grande e la più terribile.
Per questo motivo, essendo passati pochi giorni da questa simbolica data ed essendo dell’idea che, in realtà, questo genere di cose andrebbero ricordate sempre, voglio proporvi un libro di cui sicuramente tutti hanno sentito parlare: “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Non è l’unica storia che racconta della sofferenza di persone che hanno vissuto durante quei terribili anni e, infatti, consiglio vivamente a chiunque non l’abbia già fatto di leggere anche “Il diario di Anna Frank”, “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman e “Il Pianista” di Szpilman.
Tuttavia, propongo, innanzitutto, “Se questo è un uomo”, in quanto è, tra questi libri, quello che mi ha toccato più nel profondo.
Primo Levi, in questo celebre e, al contempo, straziante romanzo ha raccontato la sua storia, la storia di un uomo sopravvissuto allo sterminio dei campi di concentramento, la storia di una vittima che, seppur nell’orrore più assoluto, ha avuto la “fortuna” di salvarsi e di poter raccontare tutte le brutture che ha dovuto vedere e sopportare.
Ha potuto raccontare delle condizioni terribili nelle quali lui e tantissimi altri vivevano, della sua amicizia con Alberto Dalla Volta, delle ingiustizie subite da persone innocenti, di una realtà dalla quale non è mai riuscito a riprendersi.
Primo Levi si è salvato grazie ad una serie di circostanze “favorevoli”: in quanto chimico, nel campo di concentramento dove fu portato, ottenne un incarico come specialista di laboratorio, che gli permise di vivere in condizioni meno faticose degli altri prigionieri.
Il libro si apre in modo molto crudo e penetrante, con una poesia, “Shemà”, composta dallo stesso Primo Levi che riporto qui in quanto è troppo profonda ed importante perché non lo faccia.
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
“Se questo è un uomo” è un libro molto intenso, che racchiude una realtà brutale ma che tutti dovrebbero conoscere. Perché l’uomo è recidivo, è l’unico animale che persegue nei suoi sbagli sempre e comunque. Se tutti imparassimo dalla storia non avremmo problemi ma è evidente che l’uomo dalla storia non ha imparato niente viste le inutili guerre che ogni giorno uccidono migliaia di persone.
Maria Sofia Falco