Un caffè con Capri #26 – Parole che lasciano senza fiato
Michele Di Sarno. –
Scapigliata e frenetica nei gesti, la Signora è su tutte le furie: cammina in lungo e in largo per l’area del suo gazebo e si ferma solo nel momento in cui nota la mia presenza.
“Sul tavolino. Legga, legga: si faccia due risate!”
È inferocita.
La lettera, decisamente maltrattata, è di piccolo formato ma è scritta senza concedersi alcuno spazio tra le righe, appena il minimo tra le parole.
Fa un caldo insopportabile.
“Cara Isola di Capri,
Mi vorrà scusare se, ancora una volta, le scrivo la presente solo dopo il mio arrivo ma, sa, ho approfittato delle meravigliose giornate di sole per precipitarmi da lei, certo della sua consueta e nota ospitalità.
Quest’anno ho deciso di farle visita prima del solito e per qualche giorno in più: mi piace stare in mezzo alla gente. L’anno scorso non c’era quasi nessuno, devo recuperare il tempo perduto.
La chiami pure vanità, cara mia: amo essere notato da tutti. So bene di non suscitare simpatia nei più ma, com’è quella storia? Indipendentemente dai termini in cui si parla di me, l’importante…Beh, è una massima arcinota.
A dire il vero, non comprendo questo astio nei miei riguardi: fossi portatore di piogge e tempeste, capirei!
Io mi paragonerei più al sale: esalto i sapori, senza la presunzione di cambiarli.
Perdoni la presunzione, infine: lei dovrebbe addirittura ringraziarmi!
Già: solo in mia presenza lei è capace di dividere i veri innamorati dai suoi corteggiatori a tempo perso. In pochi si spingono oltre il quadrivio della Croce, quando ci sono io!
Retoricamente, auspico che queste poche righe possano distendere i nostri rapporti e allentare la tensione che sento premere sulla nostra – tutto sommato breve – convivenza.
La saluto, in riconoscimento della sua meritatissima internazionalità con i miei warmest regards
Firmato
Aldo Bafuogno”
Mille e più coriandoli nell’aria.