Scrivo da Capri #12 – La mia isola magica
Avevo poco più di un anno quando scesi l’aliscafo per la prima volta.
Sapevo che sarei andata su un’isola ma non avevo la benché minima idea di quale fosse e di quanto sarebbe stata importante nella mia vita.
Si. Lei l’isola azzurra per eccellenza, protagonista di tante canzoni tanti racconti ad incominciare da Omero. Capri il mio luogo del cuore, il mio porto sicuro.
Erano gli inizi degli anni Sessanta quando mio nonno prese casa a Capri nella splendida baia di Marina Piccola e decise così di coronare il suo sogno di ragazzo.
La maggior parte della loro vita l’hanno trascorsa lì nella splendida dimora costruita da mio nonno ingegnere.
Quando arrivava il venerdì pomeriggio per me era una festa. Sarei salita con i miei genitori su un aliscafo che mi avrebbe avuto come destinazione il paradiso…Capri.
Tutt’ad un tratto la giornata cambiava prospettiva.
La felicità, la serenità era a pochi minuti di aliscafo.
Quando scendevo un’emozione unica mi assaliva.
Ero libera, felice, spensierata, serena come avrebbe dovuto essere una bambina e poi ragazza della mia età. Saremmo stati insieme ai cugini, gli amici.
Aperitivo in piazzetta al Piccolo Bar.
Che dire? Un rito irrinunciabile.
Ero piccola e certamente non avrei potuto bere alcolici e così Costanzo od Enrico mi portavano il mio aperitivo: bicchiere d’acqua con fetta di limone.
Mi sentivo grande, importante.
Un giorno ricordo che al tavolo accanto era seduto Peppino di Capri con Beppe Falconieri ed io ero combattuta se andare o meno a chiedergli un autografo.
Peppino di Capri: il mio mito.
Non andai: mi prese la timidezza.
Fu così che mi rifugiai nella famosa boutique la Parisienne la cui proprietaria era una carissima amica di famiglia. Chi non la ricorda Adriana di Fiore.
E poi la passeggiata a via Camerelle e l’immancabile fermata da Buonocore per prendere il gelato. Il gelato che per me era un premio.
Per non parlare delle serate trascorse alla Pigna dal mitico Gery. La sua chateaubriand era insuperabile…la prima volta in discoteca al Faro.
La mia migliore amica conosciuta a Capri con cui ci vediamo ancora oggi: trenta anni di splendida amicizia.
I miei ricordi più belli li ho lì, su quell’isola che ha visto personaggi del calibro di Jacqueline Kennedy, le sorelle Peyrefitte, Edwin Cerio, Raffaele La Capria, Gianni Agnelli e tanti altri.
I Ricordi più belli con i nonni li ho li: passeggiate ai giardini di Augusto, passeggiata a Tragara.
Le prime volte in cui uscivo da sola per me era una conquista. Stavo conquistando libertà ed indipendenza.
Capri il mio luogo del cuore dove mi rifugio quando ho qualche momento di sconforto.
Quando qualche pensiero mi assale mi rifugio nella mia baia a Marina Piccola davanti ai Faraglioni. Sentire il fruscio delle onde che ti coccolano come una madre fa col proprio bambino appena nato ed ogni pensiero negativo svanisce nel nulla.
Scopolo e Stella prendono i miei pensieri. Li alleggeriscono, li trasformano in qualcosa di più bello, di migliore.
Ti ritornano in mente momenti belli che hai vissuto e ti danno forza, serenità interiore per affrontare la vita di tutti i giorni.
Ogni volta che si ritorna è come fosse sempre la prima volta… tanto da scoprire.
Il paesaggio è lo stesso ma ogni volta trasmette un’emozione diversa, unica. Rigenera l’anima, lo spirito.
Più di un anno non si può stare lontano da Capri. È il luogo dell’anima.
Direbbe Battiato: La cura!
Più penso a Capri e più mi emoziono a pensare ai miei momenti felici nel mio posto del cuore.
Tanti gli ambasciatori dell’isola al di fuori di essa che portano il suo nome nel mondo.
Sarebbe bellissimo poterli rivedere per riportare l’isola al suo splendore degli anni che furono.
Maria Carolina Carpio