Un caffè con Capri #22 – Il turismo gentile
Michele Di Sarno. –
Non è giovedì, ma dovevo immaginarlo, dato l’approssimarsi dell’estate e, soprattutto, data l’inattesa sensazione di qualcosa vagamente rassomigliante a quella normalità in cui qui, da questo giro di calendario in poi, il tempo è un moto perpetuo che non viene più scandito regolarmente.
La Signora mi ha convocato all’improvviso questa mattina, la scena proiettata nel suo cortile è comica e, al contempo, emblematica: un enorme bar, in cui i camerieri storici e giovani dell’isola di Capri sono seduti ai tavolini, serviti da…turisti in guanti bianchi!
Consolidato, ormai, il gioco di provocazione e reazione fra noi, mi fingo stupito di questa visione, certamente collegata all’episodio di domenica pomeriggio, in cui delle persone non avrebbero pagato delle bevande prelevate da un bar a Marina Grande, aggredendo le esercenti dello stesso.
“Sono saltati gli schemi, i sogni di gloria, vero? Turismo di massa, turismo d’élite; numero chiuso mai, numero chiuso subito: ma cos’è l’élite? Cos’è la massa? Esistono le persone! È più che lecito che voi facciate i vostri calcoli ma, se il mio parere contasse un minimo, vi chiedo: possibile che non si pensi – se distinzione dev’essere – al turismo gentile?
Non ispiro, forse, gentilezza con i miei colori? La responsabilità di mandare avanti un sistema economico è più vostra che mia, perché su di voi ricadono le conseguenze sia in positivo che, come rischia d’essere anche quest’anno, in negativo. Ma lasciatevelo dire: le persone che scelgono di farmi visita hanno bisogno di essere istruite, anche questa è una vostra responsabilità! Vorrei che chi s’avventura da queste parti lo facesse con cognizione di causa e, soprattutto, con lo stato d’animo giusto. Chi mai tenterebbe di rubare alcunché, una volta compreso quanto io, l’isola di Capri, sia capace di dar loro? Penserebbero, anzi, a come ripagarmi nella maniera più adeguata: la loro emozione.
Lo so, si figuri, che con le emozioni non si mangia, né si risparmia: però se qualcuno arriva a ingegnarsi certi sotterfugi come questo furtarello, significa che non è contento dell’esperienza. L’insoddisfazione, a sua volta, proviene da due possibili cause: aspettative disattese o, come detto, un approccio sbagliato (come s’usa dire: un bad mood).
Pre-ven-zio-ne: ci pensi su“.
E cos’altro potrei fare?