Scrivo da Capri #5 – Sai, piccolo
No, no piccolo mio! No! La vita, qui a Capri, non è sempre stata così!
Adesso ti spiego: noi grandi andavamo a lavoro e il fine settimana potevamo scegliere di mangiare una pizza, di andare al cinema; i ragazzi studiavano e molti, tra loro, praticavano dello sport, si incontravano per stare insieme. andavano a ballare, organizzavano una piccola gita.
Gita? Cos’è una gita?
Allora, tesoro, una gita è un piccolo viaggio che si fa quando non si hanno le possibilità o il tempo di farne uno più lungo; un viaggio è la scoperta delle meraviglie del mondo e dei suoi popoli
Ah, che bello! E quella cosa che avete in faccia, l’avete sempre avuta?
Eh no, no: non l’abbiamo sempre avuta. Il volto era scoperto quando uscivamo prima e le persone si scambiavano i sorrisi; le donne spesso usavano mettere il rossetto per aumentare la loro femminilità e migliorare il loro sorriso.
Era così importante il sorriso?
Sì, tesoro mio! Esistevano lo stesso le persone musone, quelle che erano sempre arrabbiate con il mondo, gli egoisti e i lamentosi; esistevano quelli che facevano finta di non vederti per non salutarti, però erano una minoranza, c’erano più persone felici, si cercava di stare insieme, di giocare e di riunirsi il più possibile, si festeggiavano tutti i compleanni, gli onomastici, Natale si trascorreva tutti insieme, anche con quelli che avevi evitato per tutto l’anno e che meno avresti voluto incontrare.
Poi, poi c’era la Pasqua: i negozi si tingevano di colori chiari, la luce del giorno durava di più, il freddo iniziava ad essere più lieve e si accendeva la speranza. La speranza che poi, improvvisamente, la bella Isola addormentata si accendesse così all’ improvviso, indossasse i suoi vestiti più eleganti per accogliere i turisti, tra le lamentele sterili delle solite persone insoddisfatte che ripetevano: “Che palle tutta questa gente!“ e chi invece li aspettava e li accoglieva come si faceva un tempo – chi per amore dell’ospitalità e chi per amore dei soldi – ma questo non cambiava le cose: Capri si accendeva e con lei si accendeva tutto e la gente viveva! Ma, soprattutto, sognava!
Sognavamo noi e sognavano i turisti che ogni volta ci ripetevano: “Voi siete fortunati perché vivete in un Paradiso!”
Sai, piccolo: sognare è importante! Il sogno è l’unica cosa che ci spinge a fare meglio e ad andare avanti: anche tu, non smettere mai di sognare, tesoro. Certo, è difficile per te immaginare quello che non hai mai visto, ma sicuramente quello che verrà sarà ancora più magico di quello che ti ho raccontato.
Patrizia Costante