Un caffè con Capri #11 – La voglia di arrossire

Michele Di Sarno. –

Memore dello scorso incontro, ho scelto di prepararmi con più accuratezza: un pomeriggio di marzo, quando arriva alle 18, è pronto a vestirsi da sera. È la prima volta che la Signora mi dà appuntamento a quest’ora ma il privilegio di continuare questa incredibile corrispondenza tra la realtà e ciò che vi è al di sopra, come sempre, cancella ogni punto di domanda dalla mia testa.

Nel bar, da qualche giorno, c’è solo Giuseppe ma a fine giornata non vedo neanche lui: un filo di audacia mi convince a spingere la porta principale e, una volta dentro, quella magica che risolve ogni mistero.

Il cortile della Signora è tutto un brulicare di pomodori appena piantati che di lì a poco meno di tre mesi saranno protagonisti di insalate, primi piatti e cocktail, mentre la terrazza più avanti sembra in fiamme: è in atto il tramonto più rosso che io ricordi.La signora si specchia di fronte a questa scena, sorseggiando un Cosmopolitan. I continui rimandi ad un – ed un solo – colore risolvono l’enigma che stava ricominciando ad intricarsi nella mia mente.

“Questo è il rosso a cui sono abituata: pomodori e tramonti, magliette di Jackie e Villa Behring, La Pompeiana e le mie guance. Io sono di pietra, ho tanta memoria ma non il concetto di futuro: riconosco che voi, invece, stiate soffrendo particolarmente l’incertezza. È una questione anagrafica, veda: io ho la fortuna di essere eterna e la sfortuna di non poter fare progetti a scadenza; voi avete tanti obiettivi ma non abbastanza tempo, specie se questo viene occupato da cose più grandi di voi”.

“Sebbene sia azzardato richiamarvi a quella più celebre e tragica, vi invito ad unirvi in nome di una resistenza che avrà l’accortezza di scrivere in minuscolo. Rimanete saldi ai ricordi felici e a ciò che non vi costa denaro tenere con voi: amici, occasioni per sorridere, i vostri pensieri. Non perdete la testa a questionare fra voi, altrimenti quando tornerà la pace non saprete goderne perché sarete ancora in guerra: sarebbe una doppia beffa che nessuno meriterebbe”.

Avrei voluto per ancora un minuto la presenza del sole ma la notte fa ciò che deve nella sua ineluttabilità.