Via i Rossi, arrivano i Brambilla
di Ugo Canfora. –
Mi dispiace deludervi, so che li stavate aspettando, ma lo scorso weekend i Rossi non sono tornati a Capri. Tuttavia il Sig. Rossi ha consigliato ad una coppia di amici lombardi, i Brambilla, di venire Capri per il meritato weekend di vacanza post-lockdown, e ha dato loro il mio numero, visto che ormai siamo amici, in caso avessero problemi. Qui in redazione iniziano a sospettare che il sig. Rossi faccia parte di una rete di spie di qualche portale turistico, al momento mi sento di escludere questa pista, ma terrò occhi aperti.
Tornando a noi, anche i Brambilla sono una coppia immaginaria, quindi ho consigliato loro un albergo fittizio, frequentato da clienti inesistenti: l’Overlook Hotel (quello del film Shining per intenderci) che dopo la debacle della sede sulle Montagne Rocciose ha appena aperto i battenti a Capri. Domenica scorsa ci siamo incontrati al bar, ed i Brambilla mi hanno raccontato le loro impressioni del weekend. Avendo parlato fra le altre cose anche di calcio, per riassumere quello che è stato il primo vero finesettimana che conta della stagione turistica, io ed il sig. Brambilla ci siamo accordati su una metafora calcistica: “Capri ha giocato la prima di campionato in casa ed ha preso un goal in contropiede, la difesa tentenna e le punte di diamante in attacco sono in infermeria. Ci rifaremo nelle prossime partite, il campionato è lungo”. In termini meno calcistici: abbiamo tutte le scusanti del caso, ma sapevamo da un bel po’ che il fatidico momento della riapertura sarebbe arrivato e non ci siamo fatti trovare pronti, a partire dai trasporti marittimi ed interni, che lo scorso fine settimana erano ancora esigui e per niente adeguati ai numeri degli arrivi, ovviamente molto più modesti rispetto agli anni scorsi. I Brambilla hanno faticato non poco a raggiungere il centro di Capri, i cantieri e le aperture a macchia di leopardo dei big delle griffe, delle strutture ricettive e storici ristoranti e stabilimenti non sono passati inosservati alla sofisticata coppia settentrionale attenta al glamour ma che non disdegna ovviamente cultura e storia.
Anche in questo campo siamo un po’ indietro, mancano ancora all’appello i siti archeologici e monumentali. Hanno notato con stupore che a Capri, quando la sovrastruttura dorata del glamour e del lusso non è perfettamente al suo posto, tutto ciò che c’è dietro mostra in maniera fin troppo evidentemente crudele le sue ataviche carenze. Comunque, i Brambilla sabato scorso si sono recati ad Anacapri, e sarà stata la ricorrenza del Santo Patrono o la resilienza “ciammurra”, ma hanno avuto l’impressione che il paese apparisse vivo e operativo e l’aria che si respirava fosse più positiva e genuinamente accogliente, con Villa San Michele aperta proprio il weekend scorso, insomma segnali incoraggianti, riparte non solo il commercio.
In uno scatto di orgoglio caprese, ho obiettato che anche qui “al comune di sotto” c’era un discreto brulicare fra i locali aperti e le stradine del centro.
La signora Brambilla, taciturna per tutta la sera, mi ha risposto con testuali parole: “Beh, come dire, ad Anacapri sembrava meno… ‘arrepezzato’”.
Non so cosa mi abbia colpito di più, il concetto o la padronanza del dialetto napoletano della signora, ma non ho potuto fare a meno di darle ragione, almeno per ora.
Dovrò ringraziare il mio amico sig. Rossi per avermi fatto conoscere questi interessanti nuovi amici, quasi quasi ci spero che nelle prossime settimane me ne presenti altri…