Bozzaotre: “Ritardi e silenzio. Turismo: cosa dobbiamo sperare?”

di Claudia Catuogno. –

Fuori dall’emergenza sanitaria, Capri fa i conti con i “danni” post Covid. Ne parliamo con il capogruppo di Capri Vera, Roberto Bozzaotre.

Che voto dà alla maggioranza nella gestione dell’emergenza Coronavirus?

“Sono state semplicemente applicate le norme impartite dagli organi sovracomunali, e quando non è stato così sono state seguite giustamente i provvedimenti del Comune di Anacapri. La vera sfida era quella della ripartenza. E giunti oramai a giugno si può dire che sarebbe stato opportuno mettersi a lavorare sodo in questi ultimi due mesi in vista di ciò che ci si prospetta oggi. Sono passate diverse settimane ma non abbiamo mai veicolato messaggi corretti al di fuori del nostro territorio”. Abbiamo detto che Capri è pronta a riaprire ma in realtà non è vero, e l’Amministrazione ha le sue colpe.

Cos’è che manca?

“Per iniziare un centro di isolamento per eventuali turisti contagiati. Una volta riaperti i varchi sarà probabile un contagio. Era fondamentale promuovere un protocollo di sicurezza che doveva essere pianificato nei mesi addietro ed oggi trovarsi in piena attuazione. Altre località sono già pronte, hanno già le risposte che il turista chiede prima di prenotare, le certezze da dare ai visitatori. Noi non siamo cosa dire e lasciamo gli imprenditori ad arrangiarsi da soli. Per cui tornando ai voti, dico che non può essere di certo un voto sufficiente perchè specie nella fase della ripresa l’amministrazione è risultata lenta ed  assente, sia per quanto riguarda la parte prettamente economica, con i sostegni alle famiglie ed alle imprese, che da un punto di vista organizzativo ( collegamenti marittimi, trasporti, marketing, sanità)”. 

In tv e sui giornali però, Capri sembra essere già pronta. 

“Abbiamo visto slogan e volantini sui social, promesse di aiuti, interviste rincuoranti ma purtroppo ad oggi – a parte i rinvii nelle tasse che hanno fatto tutti i comuni d’Italia – non esistono aiuti concreti. Solo silenzio su tutto. Ripeto qui non c’è niente di quello che si è detto e annunciato. 

Ci saranno, però, i 300 euro per gli esclusi dal bonus dello Stato.

“Si, ma anche questo non è un aiuto immediato, è poi un rispettabile ma comunque modesto.  E i tempi sono stati biblici. Tra il comunicato stampa in pompa magna e l’effettiva presentazione delle domande sono passate decine di giorni. Tra l’altro non si è trattato di uno sforzo o di una intuizione dell’amministrazione, bensì di somme derivanti da donazione private destinate proprio a quello scopo”.

Con il gruppo Capri Vera avete presentato un piano di aiuti, perché non è stato utilizzato? 

“Non avevamo la presunzione di pensare che venisse usato. Si è tornati ai tempi che se una cosa la propone la Minoranza va cestinata a prescindere. Il nostro intento era almeno quello di mettere sul tavolo una base di discussione per arrivare quanto prima ad un pacchetto completo. Era fine aprile. Possiamo capire perché non è stato preso in considerazione ma non si spiega perché non c’è stata alcuna alternativa”.

Avevate suggerito anche la creazione di una task-force composta da vari professionisti. 

“Si, esatto. Il senso era di non lasciare al caso nessun dettaglio. A cominciare dalla comunicazione, dal marketing, che non può essere ad appannaggio dei singoli operatori. Certe risposte deve darle il comune. Sono stati mandati messaggi confusionali. Veicolare messaggi di ottimismo oggi significa non comunicare la realtà. Dire ‘siamo pronti’ e poi avere i collegamenti marittimi ridotti al minimo che penalizzano il turismo. Dire ‘siamo pronti’ e poi avere cantieri ancora aperti come accade a Marina Grande, in un’ottica di gestione dilettantistica tra ‘rappezzi’ e basoli ancora da sistemare. Il Covid qui non c’entra. Questi lavori dovevano iniziare ad ottobre, non a marzo”.

Era stato anche annunciato un gruppo intercomunale, si è mai riunito? 

“No, mai. Siamo stati inseriti nel decreto firmato dal sindaco ma poi non si è fatto più nulla”.

Ha qualche informazione, invece, sul protocollo sanitario, quello stilato dagli esperti? 

“Non so rispondere. E’ un atto che esiste ma che non è stato attuato. Ora non è più epoca di ricerca delle regole, è il momento delle attuazioni. Non è più il momento di stabilire cosa va fatto. Ad aprile bisognava decidere per trovarsi già operativi a maggio, invece il tempo è passato invano, come invano trascorrerà anche Giugno”.

Anche i trasporti non se la passano affatto bene.

“Soprattutto quelli marittimi. Non sappiamo neanche quando e in che misura verranno ripristinate le corse del piano estivo. Dal 3 giugno in poi sarebbe stato obbligatorio avere un quadro orario implementato nei numeri e sapere già quali corse erano in programma per luglio e agosto. Questo accade quando c’è programmazione turistica ma è chiaro che al comune non esiste qualcuno che se ne occupi”.

E sullo sciopero Atc? Le amministrazioni sono state duramente criticate sui social per la questione taxi. 

“E’ stata una provocazione che ha soltanto creato momenti di imbarazzo tra le due categorie. Siamo solidali con gli autisti ed a questo punto non è più possibile evitare di occuparsi di una riorganizzazione del servizio, dato che è ormai palese la non volontà di investire da parte della proprietà. Poi al di là di ogni considerazione va detto che nessuna società può reggere l’urto del Covid e con il ridimensionamento dei posti sui bus ci si appresta a vivere una stagione complicata che perdurerà a lungo. L’attività di Atc andava coadiuvata usando i bus turistici che, con una particolare procedura, potevano essere utilizzati e garantire un parco macchine più ampio che poteva smaltire la domanda dell’utenza. Il tutto ovviamente investendo soldi pubblici. Andava fatto un ragionamento a monte sui numeri. Cosa dobbiamo augurarci adesso con questa quantità di bus, taxi e funicolare? Che non arrivi nessuno, perché se arriva qualche turista in più siamo rovinati? C’è qualcuno che se ne sta occupando? Era una mia delega e mi ci dedicavo 24 ore al giorno”. 

Facciamo un passo indietro e torniamo a parlare  di soldi. Ma questo tesoretto comunale esiste o no?

“Certo che esiste! A metà 2019 ammontava a 16 milioni di euro e verosimilmente questa cifra oggi è cresciuta”. 

E perché non lo usiamo per aiutare le famiglie in difficoltà o le aziende che annaspano?

“Più volte è stato annunciato il suo utilizzo a tale scopo ma ad oggi nessuna delibera parla più di questo tesoretto. Sono soldi di tutti che potrebbero aiutare quei lavoratori che resteranno fuori dal circuito o quelle imprese che avrebbero bisogno di una spinta per la riapertura e che magari avrebbero voluto sapere prima se c’era un margine di aiuto”. 

Sarà l’estate dei disoccupati?

“Speriamo di no. E’ vero che se si fossero attuate certe misure, avremo salvato dei posti in più. Il comune ha le risorse per aiutare chi resterà indietro e noi ci batteremo per questo. La nostra proposta parte da lontano, proprio perché avevamo già intuito la particolare situazione. Ora è già tardi”. 

Cosa vorrebbe dire al sindaco Marino Lembo?

“Il ritardo in certe decisioni sono il frutto della sua solitudine, della scarsa abnegazione di alcuni amministratori e dell’incapacità di persone che, in campagna elettorale, si confermano grandi portatori di voti ma che, dal giorno dopo e da quarant’anni, non sono buoni a niente. Anche in questi mesi non hanno smesso di diffondere tra la popolazione voci e diffidenza nei confronti dello stesso primo cittadino, facendo in modo di indebolirlo nei confronti dell’opinione pubblica. Perciò in parte capisco certe sue difficoltà, da soli è impossibile amministrare un paese

Cosa si augura per Capri?

Dobbiamo augurarci che nonostante questi errori, il fascino di Capri riesca ancora ad attirare una discreta quantità di turisti così da salvare il salvabile. Ma questa vicenda insegna una cosa : senza programmazione non si andrà più da nessuna parte. E in più la crisi odierna ci evidenzia che c’è una certa classe politica che deve passare la mano. Stare in mezzo solo per portare avanti strategie personalistiche è roba che non può più essere tollerata, qui c’è il futuro del paese da decidere e ci vuole serietà e se mi permettete anche qualità.