Ritagli di tempo #17: Quando pensavamo al “Parco Marino”

di Michele Di Sarno. –

Il momento che stiamo vivendo in queste settimane ha inevitabilmente – ma, speriamo, temporaneamente – sconvolto le priorità sia della politica che dell’opinione pubblica: la premura sulla tanto agognata Area Marina Protetta è allentata, si farà risentire in data da destinarsi e, detto fuor di metafora, speriamo di poterne parlare quanto prima: vorrà dire anche che quest’incubo legato al Covid-19 sarà finito e avremo di nuovo ricominciato a guardare avanti. In funzione di buon auspicio, quindi, riprendiamo in mano l’argomento guardando, però, indietro.
Era il 17 settembre 1982 quando una storica firma – amante di Capri – come Raffaele La Capria – s’interrogava attraverso il Corriere della Sera sul perché Capri non fosse stata inclusa nella legge – che sarebbe stata poi approvata a dicembre quale Legge 979/1982 – introdotta “per la difesa del mare”. Il sospetto, legittimo allora tanto quanto oggi, era sempre legato agli interessi “di chi a Capri vorrebbe avere la mano libera”, obiettivo apparentemente più forte di ogni evidente beneficio che ne trarrebbe l’isola in fatto di tutela dell’ambiente e, di conseguenza, di qualità dell’offerta turistica. Insomma, tutt’altra cosa rispetto ai non meglio chiariti “ostacoli burocratici” a cui ci si appellò per motivare la clamorosa esclusione.
La Capria non ha usato mezzi termini, col suo sferzante e preciso articolo, nel definire i motoscafi all’assalto dell’isola “ferri da stiro motorizzati” e “mangioni” chi ne usufruiva, mostrandosi molto preoccupato per l’impatto ambientale che avrebbe portato alla fine (turistica) di Capri.

Come vedete – e, immagino, già saprete – se ne sta parlando da svariati decenni, eppure nessun lato del nostro prezioso perimetro è stato ancora dichiarato come un’area marina protetta. Ci auguriamo davvero che il ministro dell’ambiente e della tutela del mare Sergio Costa porti avanti quanto promesso in diretta Facebook qualche mese fa e rassereni chi Capri la ama oggi e chi la ama da almeno quarant’anni.