Che fare per i nostri amici a 4 zampe?

di Michele Di Sarno. –

Come reagiscono i cani a questo periodo di isolamento forzato tra le mura di casa? Lo abbiamo chiesto ad Antonella Giamminelli, istruttore cinofilo SIUA (Istituto di Formazione Zooantropologica), che ci ha risposto facendo una puntuale distinzione basata sull’età attuale del cane.

“I cuccioli che non hanno raggiunto l’anno di età sono quelli che subiranno più danni, perché l’essere relegati in casa gli impedisce di fare esperienze fondamentali per vivere in società, dal momento che in questi mesi avviene il loro sviluppo cerebrale. Non approcciare con persone, altri cani – spiega Antonella Giamminellio scene di vita quotidiana durante questo periodo cosiddetto di “socializzazione” può portare a sviluppare fobie ambientali e difficoltà di adattamento, una volta che tutto sarà tornato alla normalità. Recuperare queste carenze in futuro rappresenterebbe, peraltro, una soluzione-tampone: tuttavia, per questo percorso, più giovane è il cane e meglio è”.

La terapeuta comportamentale ci spiega che anche i cani adulti o anziani risentono di questa reclusione, in quanto “essendo animali abitudinari, un improvviso cambiamento delle abitudini può procurargli confusione. Da non sottovalutare anche la frustrazione dovuta all’essere confinati in un ambiente con pochi stimoli, sempre uguali, come quelli interni alla casa o di quei pochi metri fuori l’abitazione in cui ci è consentito accompagnarli: una passeggiata assolutamente inappagante anche dal punto di vista fisico poiché camminare poco può portare a problemi quali la perdita di tono muscolare, stitichezza, cistiti”.
Attenzione anche al rischio opposto, però. “Ci sono persone che, avendo solo il cane e dovendo stare a casa, lo sottopongono a iperattività – sottolinea Antonella Giamminellibisogna imparare a concedergli un po’ di sano ozio, magari mentre guardano un film sul divano. Ci sono, poi, dei cani ansiosi che – una volta trascorse tante settimane sempre a contatto con il proprio padrone – potranno sviluppare un’ansia da separazione: il consiglio è quello di lasciarli, ogni tanto, da soli in una stanza”.

A proposito di suggerimenti, infine, Antonella Giamminelli ne condivide altri con i lettori de L’Isolano per contenere queste conseguenze negative. “Si può far fare ai cuccioli delle piccole cose in casa che li stimolino sia fisicamente che cognitivamente, abituandoli al ‘problem solving’: si può far saltare loro degli ostacoli, farli camminare su superfici differenti passando – ad esempio – dal tappeto al pluriball, nascondergli degli oggetti da ritrovare. Attività, queste, che vanno bene anche per i cani più anziani”.