Pontile Smeraldo: l’isola dice no
di Claudia Catuogno. –
Continua a tenere banco la querelle per la realizzazione di un pontile commerciale davanti alla spiaggia libera di Marina Grande. Il dissenso è generale, il nicchiare dell’amministrazione e le posizioni interne contrastanti molto preoccupanti… ma arrivano rassicurazioni. Facciamo un passo indietro e spieghiamo come sono andate le cose. la Delibera Tutto ha inizio il 23 luglio 2019 quando la giunta capeggiata dal sindaco Marino Lembo approva la delibera n. 124 avente oggetto la “realizzazione di un pontile di tipo amovibile e stagionale all’esterno della radice del porto commerciale tra l’esistente pontile dello stabilimento Bagni di Tiberio e il lido Lo Smeraldo”. Delibera che passa con il consenso del primo cittadino e degli assessori Ciro Lembo, Paola Mazzina e Anna De Simone. Assente Ciuccio.
IL PROGETTO.
Si tratterebbe di un pontile in acciaio amovibile per il quale il responsabile dei Lavori Pubblici Vincenzo Matassa ha già firmato la determina per dare incarico all’ingegnere Giuseppe De Angelis di procedere con la progettazione definitiva ed esecutiva e della successiva direzione dei lavori per un importo di circa 50mila euro.
IL PARADOSSO.
Un pontile per decongestionare lo specchio d’acqua del porto dove convivono malamente traghetti, aliscafi, yacht, motoscafi e quant’altro? Sì, se non fosse che il luogo prescelto è proprio di fronte alla spiaggia ed alla rampa di accesso al mare per i disabili. Sì, se non fosse che da una parte si cerca di risolvere l’assalto selvaggio con l’istituzione dell’Area Marina Protetta, dall’altra si rischia di mettere in ginocchio sia la sicurezza della balneazione che la vivibilità della zona interessata con centinaia di viaggi al giorno di gozzi e piccole unità da diporto. Chiediamoci “perché”.
LA REPLICA DEL SINDACO.
Marino Lembo butta acqua sul fuoco. “Non è stato approvato niente – si difende il primo cittadino – stiamo solo verificando alcune ipotesi. La capitaneria di porto ci pressa affinché si trovi un’alternativa per scongiurare situazioni di pericolo. Si tratta solo di un preliminare, la discussione è basata sul nulla. Non c’è mica una delibera di approvazione, esiste solo una determina firmata dal dirigente che probabilmente si sarà voluto portare avanti. Resta, però, la necessità di trovare una soluzione alla problematica”.
INSORGONO GLI AMBIENTALISTI…
“Sarebbe un disastro per Capri: l’unica spiaggia libera dell’isola viene destinata anche questa al turismo mordi & fuggi, cosa rimane per i capresi? Mi sembra che l’obiettivo che viene propagandato ovunque sia quello di cercare di ricostituire un po’ di pace nel mare di Capri, un ennesimo approdo stimolerà un maggiore traffico marittimo, altro che pace! Mi auguro che gli amministratori dell’isola che stimo molto, ci ripensino”, queste le dichiarazioni del presidente di Marevivo Rosalba Giugni.
…E ANCHE L’OPPOSIZIONE.
“Abbiamo chiesto la convocazione del consiglio comunale affinché l’amministrazione revochi immediatamente gli atti sin qui prodotti. Siamo preoccupati come lo deve essere tutta la popolazione ma pronti a dare un contributo individuando soluzioni alternative. Ci auguriamo che il sindaco si comporti responsabilmente e torni sui suoi passi senza farsi condizionare dagli enormi contrasti interni al gruppo di maggioranza che su ogni argomento condizionano le sue decisioni. In fondo lui sa benissimo che quel pontile è una porcheria senza precedenti. Chi davvero vuole l’AMP non può nemmeno concepirla una idea del genere”. Queste le parole del capogruppo di Capri Vera, Roberto Bozzaotre che poi è tornato sull’argomento “accusando” la maggioranza di scappare dalla discussione. “L’argomento che rappresenta l’ennesimo motivo di divisione all’interno della maggioranza – dice – deve essere discusso in Consiglio ed in caso di mancata convocazione a strettissimo giro chiederemo l’intervento del Prefetto.”
LA PROTESTA.
E sui social la protesta non si placa. Sono in tanti a commentare negativamente il progetto, tanto da creare anche un gruppo Facebook intitolato “No al pontile di Marina Grande”. E proprio gli amministratori del gruppo, nei giorni scorsi, hanno incontrato il sindaco che ha annunciato la revoca della delibera. Marina Grande, dunque, è salva. Almeno per ora.