I fogli nel cassetto #12: Alberto Angela, le “Meraviglie” e le medaglie
di Ugo Canfora.
La trasmissione di Alberto Angela “Meraviglie – La Penisola dei tesori” su Raiuno, in prima serata, con protagoniste assolute le bellezze di Capri ed Anacapri è riuscita a ravvivare, in una sonnolenta serata invernale, quel meraviglioso sentimento di orgoglio isolano che spesso ci manca e che viene fuori prepotentemente quando ammiriamo le immagini e i luoghi della nostra isola attraverso quello che romanticamente qualcuno chiama ancora tubo catodico.
Chi non era davanti alla tv ma, come consuetudine trafficava sui social, è stato inondato da post entusiastici pieni di dichiarazioni d’amore per l’isola. Per una sera abbiamo dimenticato gli atavici problemi dell’isola, sanità, trasporti, la frattura fra le due comunità e così via. E va bene così, una serata di distrazione ce la possiamo prendere.
Dobbiamo, però, riflettere sul fatto che davanti a tale generosità da parte della sorte che ci ha regalato tali bellezze, c’è la necessità di un’azione fattiva per far sì che esse possano essere fruite. Per quanto riguarda la dimora del Barone Fersen non si può sorvolare sulla grande scommessa della passata amministrazione di Capri, la Primavera, che ha investito nel recupero della storica dimora e delle associazioni Apeiron, che ha aperto al pubblico villa Lysis rendendola teatro di eventi culturali e spettacoli, e Capri è anche mia, che ha curato gli spazi esterni ed il meraviglioso giardino. La stessa associazione poi ha anche contribuito in maniera cruciale al recupero di Parco Astarita, con la riaperutra del quasi dimenticato sentiero del Lauro. È giusto rendere conto di questi esempi virtuosi non per il “gioco delle medaglie”, piuttosto per far sì che siano di ispirazione per la nascita di altre situazioni analoghe. Ed è un peccato vedere che quel po’ di bellezza, che qualcuno riesce ancora a creare, entri, poi, nel tritacarne dell’agone politico, testimone di ciò una acrimoniosa risposta da parte dell’associazione facente capo alla maggioranza di Capresi Uniti ad un post di Capri Vera in cui ringraziava la Rai ed Alberto Angela per il servizio e, en passant, anche i volontari e chi ha fatto sì che venissero recuperati due dei tesori mostrati dal documentario. Insomma solite schermaglie social, che sarebbero pure normali, ma questa suscettibilità non fa bene a nessuno.
Finirà che quei pochi che vogliono “fare” smetteranno per non essere criticati.
Rimbocchiamoci le maniche, proprio nello scorso numero un lettore ci segnalava le pessime condizioni del sentiero del Pizzolungo, altro pezzo da novanta del nostro arsenale di bellezze. Rimaniamo con la speranza che l’unità che è mancata sinora nel 2020 venga ritrovata proprio dalla cosa che ci dovrebbe accomunare tutti, ovvero l’amore per il territorio.