Ritagli di Tempo #6: Sophia e l’immagine di Capri

di Michele Di Sarno.

Quasi ogni anno, la Città di Capri e/o il Comune di Anacapri ospitano una serie proiezioni di film girati sull’isola, principalmente tra gli Anni Cinquanta e Sessanta, quando a contribuire al mito ci pensavano le stelle del cinema e non quelle delle recensioni su Google.Nell’estate del ’59 – come riporta Il Corriere della Sera dell’epoca – si stavano girando in Piazzetta alcune scene del celebre film La Baia di Napoli, con un’incantevole Sofia Loren e un sornione Clark Gable. Per esigenze di scrittura, lo scenografo dovette modificare leggermente la fisionomia della Piazzetta con l’insegna posticcia di una pensione inesistente ma funzionale alla narrazione: i capresi protestarono perché – a detta loro – l’immagine dell’isola offerta ai futuri spettatori del film non sarebbe stata fedele alla realtà. Gli irriducibili isolani chiesero addirittura l’intervento della Sovrintendenza: guai a toccare qualcosa.

Il karma, decenni dopo, ci fece pagare con gli interessi quel pizzico di genuina pignoleria con il successo della fiction Capri una serie di tre stagioni da sei milioni di telespettatori a puntata.  Provate a immaginare le difficoltà di un umile servitore del turismo quale ero e sono, costretto a fronteggiare la delusione dell’avventore che venne apposta – ma invano – per visitare quella Villa Isabella abusivamente protagonista di quella serie, una decina d’anni fa:  “Mi dispiace, la villa si trova a Raiano, non a Capri. Ma guardi che qui abbiamo Villa Malaparte, Villa Jovis, Villa San Michele…”.

Niente da fare, la sensazione gelida del tradimento s’impadronì di quegli occhi sognatori: nessuna delle nostre bellezze colmò quel vuoto disperato. Produttori della grande distribuzione, vi prego: tornate. Vi promettiamo che stavolta ce ne staremo buoni e vi lasceremo fare.

Volete Via Krupp? Ve la apriamo. Dovete girare una scena in ospedale? Un sistema lo troviamo. Vi dà fastidio una pianta, un faraglione?

Li leviamo di mezzo, purché ci restituiate redenti agli schermi del mondo.

Maic